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Borsa svizzera chiude in ribasso, SMI -0,83%

(Keystone-ATS) Chiusura in ribasso per la borsa svizzera dopo una giornata interamente in negativo, con picchi sotto gli 8’060 punti: l’indice dei valori guida SMI ha terminato a 8’076,35 punti, in calo dello 0,83% rispetto a ieri.

Il listino globale SPI ha perso lo 0,78% chiudendo a 8’745,38 punti.

Il mercato elvetico, dopo la chiusura in negativo di ieri, è partito in calo continuando poi a perdere terreno durante la giornata, a tratti in modo altalenante, seguendo il trend delle altre principali borse europee. Ha regnato sulla piazza svizzera, così come altrove, un clima di insicurezza, anche in attesa del prossimo voto sulla Brexit.

Anche la borsa di Wall Street ha aperto in calo col Dow Jones che perdeva lo 0,24% e il Nasdaq lo 0,37%.

Gli investitori aspettavano impulsi questo pomeriggio dalla pubblicazione di alcuni dati negli Stati Uniti, tra cui le richieste settimanali dei sussidi di disoccupazione, risultate in calo di 4’000 unità rispetto alla settimana precedente. Questo dato è sotto le attese del mercato.

Sul fronte interno, tutte le blue chip hanno chiuso in diminuzione. Swatch, che verso le 11.00 era il solo a guadagnare, ha terminato in diminuzione dell’1,23% a 304.20 franchi. Sempre nel settore del lusso anche Richemont ha lasciato parecchio sul terreno (-1,54% a 60.65 franchi). Le più grosse perdite in termini percentuali vengono incassate però da Credit Suisse (CS, -2,71% a 12.55 franchi), LafargeHolcim (-2,60% a 43.53 franchi) e UBS (-2,06% a 14.23 franchi).

Per quanto riguarda il titolo di CS, esso soffre per il rating della banca inglese Barclays, passato a “Equalweight” da “Overweight”, a causa del rischio legato a numerosi casi giudiziari pendenti in cui è coinvolto l’istituto elvetico. Situazione inversa invece per l’altra grossa banca UBS, passata a “Overweight” da “Equalweight”, che pure è tra le maglie nere dei titoli SMI, dopo un buon inizio, anche se ha perso sempre meno della sua concorrente. Fra i due colossi si inserisce poi il terzo bancario, Julius Bär (-1,21% a 42.62 franchi).

Male anche gli assicurativi: Zurich (-1,60% a 227.50 franchi), Swiss Life (-1,37% a 243.90 franchi) e Swiss Re (-1,15% a 85.90 franchi), continuando il trend negativo di ieri. A perdere oltre l’1% sono stati anche i titoli maggiormente esposti ai cicli economici: ABB (-1,36% a 20.37 franchi) e Geberit (-1,02% a 377.50 franchi).

Per quanto riguarda i pesi massimi difensivi, Roche (-0,39% a 256.50 franchi) ha fatto un po’ meglio di Novartis (-0,51% a 77.80 franchi) e Nestlé (-0,54% a 73.00 franchi).

Completano il quadro delle blue chip Actelion (-0,72% a 164.80 franchi), Adecco (-0,17% a 59.60 franchi), Givaudan (-0,27% a 1’857.00 franchi), SGS (-0,60% a 2’162.00 franchi), Syngenta (-0,31% a 391.80 franchi) e Swisscom (-1,04% a 467.40 franchi).

Nel mercato allargato si segnala Lem (-1,76% a 865.00 franchi), che ha chiuso in calo nonostante abbia presentato oggi solidi risultati annuali, superando le attese degli analisti. L’utile netto ammonta a 43.5 milioni di franchi (+0,8% su base annua) e il fatturato a 261.5 milioni (+1,4%).

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