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Borsa svizzera in territorio negativo

(Keystone-ATS) Speculazioni su un possibile aumento dei tassi di riferimento negli Stati Uniti da parte della Fed già in giugno hanno depresso l’umore delle Borse. Verso le 11:30 a Zurigo, l’indice SMI dei titoli guida cedeva lo 0,55% a 7930,31 punti.

L’indice completo SPI risultava in flessione dello 0,43% a 8586,22 punti.

Sul mercato principale, solo UBS (+1,66%), Swiss Life (+0,50%), Adecco (+0,34%) e Julius Bär (+0,15%) risultano in crescita. Circa la banca Julius Bär, quest’ultima ha comunicato oggi di aver incrementato al livello record di 305 miliardi di franchi a fine aprile – con un aumento di 6 miliardi rispetto a fine 2015 – i fondi amministrati.

Tra i bancari, Credit Suisse cede l’1,68%. È di oggi la notizia che la grande banca è accusata dalla città di Boston di aver manipolato i prezzi sul mercato obbligazionario americano, in particolare nel settore dei prestiti SSA, ossia emessi dalle amministrazioni e dalle varie autorità. Tra gli altri istituti sospettati figurano la banca giapponese Nomura, Bank of America e Deutsche Bank.

Contribuiscono ad appesantire i listini le vendite sui titoli difensivi Novartis, Nestlé e Roche. Sotto pressione anche i titoli ciclici.

Sul mercato allargato, Orascon development cedeva il 2,03%. Il gruppo alberghiero e immobiliare ha archiviato il primo trimestre con una perdita netta attribuibile agli azionisti di 26,4 milioni di franchi, a fronte di un utile di 3,4 milioni conseguito nei primi tre mesi del 2015.

Swiss Prime Site, gruppo immobiliare solettese, cedeva lo 0,88%. La più grande società immobiliare elvetica quotata in borsa, ha chiuso il primo trimestre con un utile netto in flessione dell’1,5% su un anno a 53,7 milioni di franchi.

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