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Borsa svizzera sempre in rosso

(Keystone-ATS) I dati deludenti dell’export cinese e un prossimo ritocco verso l’alto dei tassi di interesse negli Stati Uniti stanno condizionando negativamente l’andamento della Borsa svizzera.

Verso le 11.15, l’indice SMI dei titoli guida cedeva lo 0,55% a 8024,20 punti, dopo essere sceso in precedenza sotto la soglia degli 8 mila punti. L’indice completo SPI perdeva invece lo 0,51% a 8765,05 punti.

Stando agli operatori, le perdite degli ultimi giorni sono dovute, oltre che ai dati congiunturali cinesi poco positivi, al timore che la Federal reserve americana (Fed) stia seriamente pensando di rialzare i tassi di interesse tuttora bassi. È perlomeno quanto si deduce dalle minute della Fed rese note ieri in cui sembra cristallizzarsi questa opzione.

Nel suo “Investment Daily” il Credit Suisse indica che la Fed è pronta a fare questo passo. Il 66% degli investitori scommettono su un aumento in dicembre.

Sul listino principale stanno scontando in particolare questa insicurezza i titoli bancari, con UBS in discesa del 2,36%, Credit Suisse dell’1,84% e Julius Baer del 2,14%. Gli investitori attendono inoltre con una certa ansia i risultati, che verranno resi noti domani, delle grandi banche Citigroup, JP Morgan e Wells Fargo. Le aspettative non sono positive.

In flessione anche gli assicurativi, con Zurich in perdita dell’1,53%, Swiss Re dello 0,97% e Swiss Life dell’1,45%. Gli investitori temono che i costi causati dall’uragano Matthew possano essere superiori al previsto.

Contrastati i pesi massimi difensivi, con Nestlé in lieve crescita (+0,07%), mentre Roche e Novartis cedono, rispettivamente, lo 0,21% e lo 0,67%.

In calo anche i ciclici ABB (-0,68%) e LafargeHolcim (-2,44%). Tra i pochi titoli in crescita si segnalano Swatch (+1,82%), Richemont (+0,78%) e Geberit (+0,21%).

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