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Bosnia: Srebrenica, dirigenti serbi banditi da cerimonie

Bosnia: Srebrenica, dirigenti serbi 'persone non grate'. KEYSTONE/AP/AMEL EMRIC sda-ats

(Keystone-ATS) Nessun esponente della dirigenza serba è presente oggi alle commemorazioni per il 21esimo anniversario del massacro di Srebrenica.

Belgrado riconosce che nel luglio 1995 i serbo-bosniaci guidati da Radovan Karadzic e Ratko Mladic si macchiarono di orrendi crimini, ma si rifiutano di parlare di genocidio, come fanno i bosniaci e come la giustizia internazionale ha definito le stragi di oltre 8 mila musulmani a Srebrenica.

E gli organizzatori delle commemorazioni, compreso il sindaco della cittadina bosniaca Camil Durakovic e le ‘Madri di Srebrenica’, hanno dichiarato ‘persone non grate’ tutti coloro che negano il genocidio di 21 anni fa. L’unico politico serbo presente è Cedomir Jovanovic, leader del Partito liberaldemocratico (Ldp, all’opposizione).

Duro il commento del presidente serbo Tomislav Nikolic (conservatore dell’Sns, ex appartenente al partito ultranazionalista Srs di Vojislav Seselj), secondo il quale va reso omaggio anche alle migliaia di serbi trucidati dai musulmani durante la guerra di Bosnia (1992-1995). Dei crimini contro i serbi nessuno parla, sostiene il presidente.

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