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Cannes: Julieta, madri e sensi di colpa

Almodovar posa con il cast a Cannes. KEYSTONE/EPA/GUILLAUME HORCAJUELO sda-ats

(Keystone-ATS) Com’è stato per Ken Loach e il suo ‘I, Daniel Black’ e per il lavoro di Woody Allen ‘Cafè Society’ anche l’atteso film di Almodovar, ‘Julieta’, passato oggi in concorso al Festival di Cannes, è nel segno di un Dio minore.

I temi cari al regista spagnolo ci sono tutti, ma come depotenziati, con meno capacità narrativa ed emozionale. ‘Julieta’ è comunque un film con al centro il mondo femminile, caro da sempre ad Almodovar, ma che indaga anche il dolore in due sue forme: il silenzio e il senso di colpa.

Protagonista Julieta (Emma Suarez e Adriana Ugarte), professoressa di cinquantacinque anni, che cerca di spiegare, attraverso una corrispondenza impossibile, a sua figlia Antia (Bianca Pares) tutto ciò che non gli ha potuto mai dire negli ultimi trenta anni. Motivo? La ragazza è andata via quando aveva diciotto anni dopo la morte drammatica del padre Xoan (Daniel Grao). È sparita. Insomma lettere a perdere da parte di Julieta, solo un modo di sfogarsi, ma anche di ripercorre la sua vita sfortunata. Da qui scorrono le immagini della vita della donna, del suo sordo dolore e soprattutto dell’incomprensibilità di quello che e accaduto. Ma il tempo, come si vede nel finale del film, gli darà delle risposte, e anche una sorta di risarcimento per quello che ha passato.

Una delle scene chiave del film è quella che vede Julieta in un treno che corre nella notte dove incontra gli estremi della sua vita: ovvero la morte di un passeggero suicida e il suo Xoan con cui concepirà, proprio durante il viaggio, Antia.

Il film, che dal 26 maggio sarà in sala con la Warner e che doveva chiamarsi Silencio (un titolo a cui il regista spagnolo ha rinunciato perchè già scelto da Martin Scorsese per il suo prossimo lavoto) arriva a distanza di tre anni da Gli amanti passeggeri. Nel cast diversi aficionados di Almodóvar: come Rossy de Palma, Inma Cuesta, Pilar Castro, Dario Grandinetti, Daniel Grao, Joaquin Notario e Nathalie Pozo. Frase chiave del film, tratto dal romanzo ‘In fuga’ di Alice Munro (Einaudi), quella che dice Julieta solo alla fine rivolta idealmente alla figlia che non vede da 12 anni: “non le chiederò niente”.

Titoli di coda su una stupenda canzone di Chavela Vargas, cantante messicana scomparsa quattro anni fa e amica di Pedro Almodovar, che dice puntualmente e molto a tema con il film: “Se non te ne vai ti do la mia vita”.

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