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Capodanno sangue a Istanbul, 39 morti in attacco night

Grande spiegamento di forze alla ricerca degli attentatori KEYSTONE/AP/EMRAH GUREL sda-ats

(Keystone-ATS) La Turchia vive il primo giorno del 2017 in una gigantesca caccia all’uomo estesa all’intero Paese, con il coinvolgimento di almeno 17.000 agenti, per catturare gli autori della strage di Capodanno al locale notturno Reina di Istanbul.

Il bilancio della strage, reso noto dal ministro dell’interno turco, Suleyman Soylu, è di 39 morti fra i quali vi sono 15 stranieri – le nazionalità non sono ancora note. Ventuno vittime sono state già identificate. Vi sono inoltre almeno 69 feriti, dei quali tre versano in gravi condizioni e uno in condizioni critiche.

La dinamica della strage è ancora incerta: i media non sono concordi nemmeno sul numero di persone presenti nel locale all’1:30 (le 23:30 di ieri in Svizzera), l’ora della strage, che varia dai 500 agli 800 presenti.

Il numero dei terroristi, che secondo tutte le testimonianze raccolte sparavano a casaccio sulla folla, non è certo: da un minimo di uno – arrivato pare con un taxi, che è stato posto sotto sequestro secondo i media turchi – fino a tre.

Testimoni parlano di killer vestiti da Babbo Natale ma un filmato di pochi secondi ripreso da una telecamera di sicurezza fuori dal locale mostra pallottole che rimbalzano di striscio sul tettuccio di un’auto e una figura, vestita di nero e incappucciata con un’arma, entrare di corsa nella discoteca. Ma almeno uno sarebbe riuscito a fuggire, scatenando la caccia all’uomo.

I terroristi avrebbero prima ucciso una guardia giurata all’ingresso, prima di entrare e iniziare a sparare sui clienti. “Ha preso di mira l’agente di sicurezza e poi ha sparato e l’uomo ed una donna che passava di lì sono caduti a terra”, ha raccontato un ragazzo di 22 anni all’Associated Press.

Per sfuggire alla strage, alcuni dei clienti si sono lanciati nelle acque gelide del Bosforo e sono poi stati tratti in salvo, anche se non c’è certezza che tutti siano stati salvati.

I testimoni sopravissuti sono concordi su una cosa: una volta entrati i terroristi “sparavano a casaccio”, sparavano su tutti, sulla folla. “Sparavano ovunque, come dei pazzi”, ha raccontato alla Cnn turca una donna, ferita a una gamba da un proiettile.

Un altro testimone afferma che le forze speciali sono intervenute portando via i sopravissuti. “Ero di spalle e mio marito ha urlato: ‘Buttai giù!’. Eravamo vicino a una finestra e ho sentito due o tre persone che sparavano. Poi sono svenuta”, ha raccontato una donna.

Stamani il presidente turco, Recep Tayyip Erdogan, ha reagito a caldo: “Stanno cercando di creare caos, demoralizzare il nostro popolo, destabilizzare il nostro Paese con attacchi abominevoli che prendono di mira i civili. manterremo il sangue freddo come nazione e resteremo più uniti che mai e non cederemo mai a questi sporchi giochi”, ha scritto in una nota.

Durante la notte c’è stata la condanna della Casa Bianca, che per bocca del portavoce Eric Schultz ha parlato di “attacco terroristico orribile” e ha offerto aiuto ad Ankara. Il Dipartimento di Stato ha quindi aggiunto che gli Usa sono “solidali con il loro l’alleato Nato, la Turchia, nella lotta contro la costante minaccia del terrorismo”.

“Il nostro dovere comune è combattere il terrorismo”, ha scritto il presidente russo Vladimir Putin al presidente turco. L’alto rappresentante dell’Unione europea per gli Affari esteri e la sicurezza del’Ue, Federica Mogherini, ha espresso vicinanza alle famiglie delle vittime sottolineando che si deve lavorare per “prevenire tali tragedie”.

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