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CF: studi medici; moratoria va migliorata dopo il 2019

Il Consiglio federale vuole regolamentare meglio l'offerta relativa agli studi medici. KEYSTONE/APA Zentralbild sda-ats

(Keystone-ATS) Occorre elaborare un metodo per meglio regolare l’offerta che pesa sui costi della salute anche dopo il 2019, quando scadrà l’attuale moratoria sull’apertura di nuovi studi medici. Ne è convinto il Consiglio federale, che oggi ha approvato un rapporto in tal senso.

Esso giunge in risposta a un postulato della Commissione della sicurezza sociale e della sanità degli Stati (CSSS-S).

Il governo punta sempre su una moratoria, ma vuole migliorarla. Entro metà anno preparerà quindi una modifica della legge federale sull’assicurazione malattie (LAMal), in cui si terrà maggiormente conto della mobilità dei pazienti e del grado di occupazione dei medici.

Insieme agli ambienti interessati sono state esaminate diverse possibilità per la gestione strategica del settore ambulatoriale e il contenimento dei costi. Attualmente i Cantoni hanno la possibilità di limitare il numero dei medici autorizzati ad esercitare a carico dell’assicurazione obbligatoria e la maggioranza di essi ricorre a questo strumento, indica una nota governativa odierna.

Per poter giungere a una soluzione in grado di raccogliere la maggioranza dei consensi, nel settembre 2016 la Confederazione ha esaminato assieme ad esperti e attori chiave del settore ambulatoriale tre possibili alternative: l’introduzione di tariffe differenziate, l’allentamento dell’obbligo di contrarre e il perfezionamento della gestione delle autorizzazioni, ossia dell’attuale moratoria.

Dall’esame è emerso che quest’ultima variante costituisce la soluzione migliore. Le tariffe differenziate presentano infatti lo svantaggio di creare una disparità di trattamento fra i pazienti di differenti regioni. Per quanto riguarda l’allentamento dell’obbligo di contrarre, che limiterebbe la scelta del medico per gli assicurati, manca un modello in grado di raccogliere consensi e per giungere a una proposta condivisa sarebbero necessarie lunghe negoziazioni, precisa il comunicato.

Con il perfezionamento e l’affinamento dell’attuale moratoria saranno invece sviluppate le condizioni necessarie per migliorare la qualità delle prestazioni e il controllo dei costi. La sua proroga a lungo termine permetterà inoltre ai Cantoni di intervenire più efficacemente per limitare l’aumento dei costi delle prestazioni. A tal proposito il Consiglio federale vuole lasciare alle autorità cantonali la possibilità di escludere talune categorie di medici dalla moratoria, al fine di permettere loro un’azione più differenziata.

Secondo il governo, la nuova soluzione prenderà meglio in considerazione sia la crescente mobilità dei pazienti, sia l’evoluzione dei modelli di lavoro dei fornitori di prestazioni, in particolare l’aumento degli impieghi a tempo parziale.

Sulla base di questa analisi, il Consiglio federale elaborerà quindi una proposta di modifica della LAMal. Il progetto preliminare sarà posto in consultazione entro la metà del 2017 e sostituirà nel 2019 le misure vigenti.

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