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Cina: “rivoluzione culturale fu grave errore”

Alcuni cosiddetti "elementi contro rivoluzionari" vengono esposti alla gogna, l'8 gennaio 1967. KEYSTONE/AP/ANONYMOUS sda-ats

(Keystone-ATS) La Rivoluzione culturale fu un grave errore: lo ha affermato il Quotidiano del Popolo, l’organo ufficiale del Partito comunista cinese.

Il giornale ha preso posizione alla scadenza del 50/mo anniversario della “circolare del 16 maggio” del 1966 e ha rimandato alla “autorevole” conclusione raggiunta dal Partito nel 1981 sulla condanna dell’azione politica voluta da Mao Zedong.

Lo scopo di rivitalizzare la spinta rivoluzionaria, risoltasi nella eliminazione degli oppositori e nel decennio di “caos interno ed enorme disastro”, causò “gravi danni, lasciando dolori permanenti a molti cinesi”. Rifiutare del tutto i valori della Rivoluzione culturale “aiuterà la società cinese a restare vigile contro il pericolo di ogni genere di disordine”.

Il Partito ha sempre evitato di tenere pubbliche discussioni sul tema, temendo di mettere a rischio la propria legittimità e di dare il via a critiche contro lo stesso Mao, fondatore dello Stato e la figura più riverita del Partito. Ieri l’anniversario non ha registrato alcuna manifestazione celebrativa ufficiale ed è stato di fatto ignorato dai media.

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