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Clima di panico nel commercio al minuto per franco forte, Gaydoul

(Keystone-ATS) “C’è un clima di panico” nel commercio al dettaglio svizzero, reduce dalla “peggiore annata degli ultimi 35 anni” a causa del franco forte, con una perdita di quasi due miliardi di fatturato. Lo dice in una intervista al “Blick” l’imprenditore Philippe Gaydoul.

“Lo shock del franco è ancora ben lungi dall’essere superato” e gli economisti che dicono il contrario “di regola non hanno idea” di quanto sta avvenendo nella pratica e non fanno altro che abbellire la realtà, afferma Gaydoul, nipote del defunto fondatore di Denner Karl Schweri (1917-2001), che ha lasciato nel 2012 la presidenza di Denner, passata alla Migros, e dirige attualmente il gruppo che porta il suo nome, attivo nella moda in particolare con le marche Navyboot (scarpe e accessori) e Jetset (abbigliamento sportivo).

Se la crisi del franco fosse superata “le cifre non sarebbero brutte come sono”, aggiunge l’imprenditore. Egli è “convinto” che la “discesa a valle” continuerà quest’anno e che “ci saranno altri fallimenti”. Gaydul dice che continua a ricevere molti dossier di imprese alla “disperata ricerca” di un acquirente. Parecchie pensavano di avere a che fare soltanto con un “maltempo temporaneo” e non si sono accorte che i cambiamenti vanno più in profondità. Per molte di esse “è ormai troppo” tardi per rimediare.

“Entriamo in una spirale verso il basso?”, gli chiede il “Blick”. “Ci siamo già dentro”, risponde Gaydoul al giornale zurighese. “Al commercio al minuto – prosegue – sono legate centinaia di migliaia di posti di lavoro. Un miliardo di perdita di fatturato costa circa 2000 impieghi. Ora, il settore ha perso due miliardi il che significa: circa 4000 posti di lavoro sono andati perduti”.

“Quando il commercio va male, ne risentono anche altri settori”, rileva ancora Gaydoul: “per esempio l’agricoltura, i trasporti, i media e molti altri settori”.

“Quando a suo nonno (Karl Schweri) qualcosa non piaceva lanciava un’iniziativa popolare. Quale sarebbe oggi?”, domanda ancora il “Blick”. “Sarebbe sbagliato sperare nella politica”, risponde Gaydoul. E aggiunge che il nonno avrebbe anche pensato a nuove idee commerciali. In questi tempi in cui tutto va in fretta egli avverte il desiderio di un ritorno dei consumatori a valori tradizionali. Inoltre “non hanno più voglia di essere imbrogliati”, come quando per esempio marche internazionali all’estero offrono prodotti identici a un prezzo inferiore di oltre il 50%.

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