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CN: accoglienza asilanti non va dislocata all’estero

(Keystone-ATS) I richiedenti asilo e i rifugiati continueranno ad essere ospitati in Svizzera. Il Consiglio nazionale ha bocciato oggi, con 127 voti contro 63, una iniziativa parlamentare di Luzi Stamm (UDC/AG) che chiedeva la creazione all’estero di centri per rifugiati.

Dobbiamo modificare la Convenzione internazionale sullo statuto dei rifugiati, ha sostenuto Stamm ricordando che questo testo si ispira a quanto successo durante la Seconda Guerra Mondiale. Per l’argoviese è giunto il momento di chiudere le porte della Svizzera dato che i costi non sono mai stati così elevati, ha aggiunto Céline Amaudruz (UDC/GE).

La Svizzera dovrebbe quindi creare in un Paese terzo dei centri per ospitare richiedenti asilo, persone ammesse provvisoriamente e rifugiati. Unica condizione: si deve garantire loro la sicurezza.

PS, PLR e PPD si sono però uniti per respingere la proposta. La Convenzione di Ginevra riconosce il percorso migratorio della persona in fuga, ha ricordato Cesla Amarelle (PS/VD). Questa non permette di “esternalizzare” l’asilo come vorrebbe fare l’UDC, ha aggiunto.

È poi illusorio credere che uno Stato accetti di concludere con un altro Paese (in questo caso la Svizzera) un accordo in cui cede una parte del proprio territorio per l’accoglienza extraterritoriale dei rifugiati. Le esperienze condotte da altri Paesi, come l’Italia con la Libia, hanno portato a risultati drammatici, ha concluso Cesla Amarelle.

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