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CN: approvata amnistia fiscale generale per i Cantoni

Ueli Maurer segue la discussione al Nazionale KEYSTONE/ANTHONY ANEX sda-ats

(Keystone-ATS) I cantoni devono avere la possibilità di realizzare un’amnistia fiscale unica riducendo l’imposta da ricuperare. È l’opinione del Consiglio nazionale che, con 105 voti contro 79 e 2 astenuti, ha approvato una mozione della sua Commissione dell’economia e dei tributi.

Il Consiglio degli Stati deve ancora esprimersi.

L’attuale autodenuncia esente da pena funziona bene: dal 2010 si sono annunciate quasi 22’000 persone, che hanno dichiarato patrimoni per complessivi 24,7 miliardi di franchi. Non c’è quindi necessità di creare nuove amnistie fiscali, ha sostenuto il consigliere federale Ueli Maurer.

Questa possibilità ha però effetti limitati, ha sostenuto Guillaume Barrazone (PPD/GE), che ha fatto l’esempio del canton Giura. Con la sua amnistia fiscale cantonale, ha spiegato, Delémont è riuscita a far riemergere ben un miliardo di franchi di sostanza imponibile.

Anche il Ticino, Ginevra, Friburgo e Vallese vorrebbero seguire questa strada, ma a seguito di una decisione del Tribunale federale (sull’amnistia fiscale in Ticino) i Cantoni non hanno più la possibilità di introdurre una regolarizzazione del passato fiscale.

Occorre quindi una modifica legislativa per lasciare ai cantoni un certo margine di manovra in materia in nome del federalismo, ha sostenuto Barrazone. Berna, nel discutere il passaggio allo scambio automatico di informazioni, si è battuta per lasciare ai cittadini elvetici residenti all’estero la possibilità di regolare le pendenze con il fisco. Bisogna ora dare questa possibilità anche a quelli che vivono nella Confederazione.

Contro la proposta si è scagliata la socialista Priska Birrer-Heimo (LU): “È un invito alla frode e sancisce la fine della morale fiscale”. “Perché pagare le imposte se si può beneficiare più tardi di un’amnistia?”, si è chiesta la lucernese. Il testo viola il principio dell’imposizione secondo la capacità economica e quello della parità di trattamento, ha aggiunto.

La conseguenza sarà una concorrenza malsana tra cantoni per attirare gli evasori. Ciò non porterà più soldi nelle casse dei cantoni (l’imposta federale diretta è esclusa dalla nuova disposizione), al contrario, causerà una diminuzione del gettito a medio e lungo termine, ha sostenuto, invano, la socialista.

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