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CN: Nekkaz, nessun divieto di entrata in Svizzera

Rachid Nekkaz con una donna che porta il niqab a Locarno (foto del 1. luglio 2016) Keystone/KEYSTONE/TI-PRESS/PABLO GIANINAZZI sda-ats

(Keystone-ATS) Rachid Nekkaz, l’imprenditore franco-algerino che si è impegnato a pagare le multe delle musulmane multate in Ticino per aver portato il velo integrale, non rischia un divieto di entrata in Svizzera.

È quanto indica il Consiglio federale nella sua risposta scritta ad un quesito del consigliere nazionale Jean-Luc Addor (UDC/VS) presentato oggi in Consiglio nazionale durante l’ora delle domande, precisando che col proprio comportamento Nekkaz non viola la sicurezza e l’ordine pubblico.

Nella sua risposta, l’Esecutivo rinvia a considerazioni simili risalenti al febbraio scorso espresse in occasione di una domanda simile a quella di Addor posta dal Consigliere nazionale Lorenzo Quadri (Lega/TI).

In quell’occasione, quando la legge in Ticino non era ancora entrata in vigore, l’Esecutivo dichiarava che l’imprenditore non rischiava alcuna conseguenza penale per incitazione alla violazione di una norma costituzionale.

Il Consiglio federale sosteneva che, in base alle Legge federale sugli stranieri, era possibile espellere uno straniero “allo scopo di salvaguardare la sicurezza interna o esterna della Svizzera”. Un reato punito con la sola multa non soddisfaceva però queste condizioni.

La situazione a livello cantonale – aggiungeva il Governo – si presenta però diversamente: spetterebbe alle autorità locali valutare, dopo l’entrata in vigore della legge, se simili annunci (ossia di pagare le multe al posto delle donne sanzionate, n.d.r) possano essere considerati “come complicità o istigazione alla violazione del divieto di dissimulare il volto”.

In questo caso il perseguimento penale spetterebbe alla giustizia ticinese, come anche l’adozione di “eventuali misure del diritto in materia di stranieri”, scriveva l’Esecutivo.

Secondo la nuova legge sulla dissimulazione del volto negli spazi pubblici, approvata dal Parlamento ticinese, e la revisione della legge sull’ordine pubblico, è punito con una multa da 100 a 10 000 franchi chi dissimula il volto negli spazi pubblici. Questa legislazione contempla anche la dissimulazione per motivi religiosi e dichiara inoltre esplicitamente punibile la complicità e l’istigazione.

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