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CN: Programma di legislatura, ritoccato progetto

(Keystone-ATS) Il finanziamento dell’AVS deve essere garantito a lungo termine. Durante l’esame del Programma di legislatura 2015-2019, conclusosi stamane, il Nazionale ha deciso di chiedere al governo di dotare l’assicurazione vecchiaia di un apposito meccanismo di intervento.

Il dossier passa agli Stati.

La maggioranza di centro-destra del plenum ha voluto in questo modo reagire al crollo del risultato operativo dell’AVS (-559 milioni di franchi nel 2015). La sinistra ha invano criticato la volontà di smantellare le acquisizioni sociali attraverso una riduzione automatica delle rendite.

Il Nazionale ha inoltre stralciato dal programma, con 91 voti a 89 e 8 astensioni, la revisione della legge sulla parità e ha nettamente bocciato un piano d’azione a favore dei lavoratori più anziani.

Nulla da fare nemmeno per l’introduzione nel programma di un congedo paternità. I deputati, che si sono espressi con 104 voti contro 78, avranno l’occasione di esprimersi più concretamente in materia domani, esaminando un’iniziativa parlamentare di Martin Candinas (PPD/GR).

Il plenum non ha inoltre voluto riaffermare l’importanza dell’insegnamento di una seconda lingua nazionale alla scuola elementare. La proposta, sostenuta dalla sinistra e da diversi deputati borghesi, è stata bocciata di misura, con 94 voti a 87 e 6 astensioni.

L’UDC ha tentato invano di imporre il suo punto di vista in materia di asilo, ma la Camera si è accontentata di precisare che la Svizzera si impegna, a livello internazionale, in favore di un’applicazione sistematica degli accordi di Schengen/Dublino e di una politica equa in merito alla ripartizione dei richiedenti con gli altri Stati.

Nel dibattito di ieri si è profilata una maggioranza di centro-destra, favorevole a maggiori sgravi alle aziende e austerità. Il Consiglio federale non dovrebbe accontentarsi di risparmiare un miliardo all’anno fra il 2017 e il 2019, ma spingersi ad economizzare ulteriori 500 milioni annui.

Il plenum ha pure chiesto la ripresa della riforma dell’imposta preventiva, oltre a una serie di misure di deregolamentazione e una riduzione dei costi per l’economia. I progetti con grosse conseguenze per il mondo economico dovrebbero essere sottoposti a un’analisi d’impatto.

La maggioranza ha voluto anche che la Svizzera sia chiamata a partecipare attivamente ai forum internazionali sulle questioni finanziarie e fiscali per evitare di subire svantaggi concorrenziali.

La Camera si è inoltre schierata in favore dell’elaborazione, da parte della Confederazione, di condizioni quadro per la digitalizzazione della società, attraverso una serie di misure in favore delle nuove imprese. I deputati hanno pure chiesto un piano d’azione che permetta una migliore conciliazione tra vita familiare e professionale.

Il programma di legislatura, sorta di agenda politica del Consiglio federale, contempla 16 obiettivi. Tra questi figurano finanze sane per garantire anche negli anni a venire prestazioni efficaci da parte dello Stato.

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