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Commissione temporeggia su flessibilità del tempo di lavoro

(Keystone-ATS) Una maggiore flessibilità del tempo di lavoro non dovrebbe avvenire al di fuori del partenariato sociale. Seppur con una maggioranza risicata la commissione dell’economia e dei tributi del Nazionale ha deciso di sospendere i lavori su tre iniziative parlamentari.

L’interruzione riguardante i testi in provenienza dai ranghi borghesi è stata decisa mediante 12 voti contro 11 e 2 astenuti, con il voto decisivo della presidente Susanne Leutenegger Oberholzer (PS/BL).

La maggioranza della commissione punta su una soluzione negoziata tra datori di lavoro e impiegati, ha indicato stasera ai media la stessa Leutenegger Oberholzer.

Diverse questioni concernenti la protezione della salute del personale e i bisogni dell’economia rimangono ancora aperte. Bisognerà inoltre sapere chi sarà interessato da una maggiore flessibilità del tempo lavorativo. La commissione deciderà in un secondo tempo sull’esito delle iniziative parlamentari.

Tre proposte

Due di esse hanno già ottenuto il via libera della commissione del Consiglio degli Stati. La prima, depositata da Karin Keller-Sutter (PLR/SG), chiede una deroga alla registrazione della durata del lavoro per dirigenti e specialisti.

Il secondo testo, di Konrad Graber (PPD/LU), invoca una maggiore flessibilità per queste categorie di personale, preservando tuttavia i modelli d’orario di lavoro dimostratisi validi.

Dal canto suo, il consigliere nazionale Marcel Dobler (PLR/SG) ha depositato un’iniziativa per esentare i dipendenti delle start up con partecipazione nell’azienda dalla rilevazione dell’orario di lavoro.

Pareri divergenti

Stando ai fautori di una maggiore flessibilità, l’alleggerimento della registrazione della durata del lavoro in vigore dal primo gennaio è insufficiente, e la soglia a partire dalla quale si applicano le misure troppo elevata. Inoltre, a loro avviso, non tutti i settori ne approfittano.

I sindacati invece si oppongono a questo tipo di proposte. Assieme alla sinistra, temono per la protezione della salute dei lavoratori ma anche per i loro salari.

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