Credit Suisse paga in Italia 109,5 milioni euro tra multa e imposte
(Keystone-ATS) Credit Suisse ha trovato un accordo nella vertenza fiscale con le autorità italiane per le sue attività bancarie transfrontaliere e si è impegnato a pagare in tutto 109,5 milioni di euro.
Una portavoce dell’istituto ha confermato oggi all’agenzia stampa finanziaria Awp l’informazione pubblicata dalla Reuters.
Multa, imposte e interessi di mora ammontano a 101 milioni di euro, cui si aggiungono 8,5 milioni per infrazioni amministrative anteriori con clienti italiani.
Credit suisse si rallegra della soluzione trovata. L’accordo mette la parola fine alla vertenza con le autorità italiane, aggiunge, sottolineando che intende continuare a impegnarsi presso la clientela della Penisola e reiterando che considera importante il mercato italiano.
Martedì scorso il sito de “Il Sole 24 ore” aveva riferito che Credit Suisse era pronta a versare all’Agenzia delle entrate italiana circa 100 milioni di euro per chiudere il contenzioso tributario. Contenzioso seguito a un accertamento fiscale che ha dato il via anche a un’inchiesta penale relativa a una presunta maxi-frode fiscale che sarebbe stata realizzata attraverso false polizze assicurative.
Gli inquirenti nel corso delle indagini hanno ipotizzato i reati di frode fiscale, ostacolo all’attività di vigilanza, riciclaggio e abusivismo finanziario, mentre il gruppo bancario è finito nelle indagini per presunte infrazioni alla legge del 2001 sulla responsabilità amministrativa degli enti.
L’indagine era scattata a metà dicembre 2014 con una serie di acquisizioni di documenti e sequestri di carte. Un blitz nel quale gli investigatori avrebbero rintracciato, tra le altre cose, anche una sorta di manuale aziendale con istruzioni ai funzionari per aggirare i controlli.
