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CSt: respinta “Iniziativa per l’efficienza elettrica”

Contraria anche la ministra dell'energia Doris Leuthard Keystone/ANTHONY ANEX sda-ats

(Keystone-ATS) L’iniziativa popolare “Per l’efficienza elettrica”, che mira a stabilizzare i consumi di corrente al livello del 2011, è giudicata troppo radicale dal parlamento.

Dopo il Nazionale, anche il Consiglio degli Stati ha raccomandato oggi, con 24 voti contro 16, la bocciatura del testo depositato nel 2013 da un comitato che comprende esponenti di un po’ tutti i partiti, diverse associazioni di consumatori e organizzazioni energetiche ed ambientaliste.

Intitolata “Per un approvvigionamento elettrico sicuro ed economico”, l’iniziativa chiede che nel 2035 i consumi vengano stabilizzati al livello del 2011, ovvero 58,5 terawattore (TWh). Un terzo della corrente attualmente prodotto in Svizzera viene sprecata, sottolineano i fautori, ed è quindi possibile risparmiare 19 TWh all’anno, soprattutto nell’illuminazione e a livello industriale.

Ma le Camere federali hanno chiaramente indicato che non vogliono iscrivere tali obiettivi nella Costituzione e preferiscono puntare sulla Strategia energetica 2050, attualmente al vaglio del Parlamento.

“L’iniziativa si concentra unicamente sul settore elettrico, mentre la Strategia ingloba l’insieme della produzione di energia”, ha sottolineato Ivo Bischofberger (PPD/AI). “I dibattiti che sono in corso in Parlamento non evocano soltanto il consumo di elettricità”, gli ha fatto eco la consigliera federale Doris Leuthard. E la maggioranza del plenum ha seguito queste raccomandazioni.

Rispetto all’iniziativa, la Strategia energetica 2050 punta a un calo del consumo medio finale dell’energia, ma in maniera graduale: per quanto riguarda l’elettricità ogni persona dovrebbe consumare il 3% in meno di corrente entro il 2020 e il 13% in meno entro il 2035 rispetto al 2000.

Il comitato d’iniziativa, rappresentato in aula dal suo presidente Ruedi Noser (PLR/ZH), sperava in un’accettazione del testo nel caso in cui la Strategia energetica non passasse lo scoglio delle ultime votazioni parlamentari. Il dossier è stato trattato lunedì dal Nazionale e passerà prossimamente agli Stati per appianare le restanti differenze. L’oggetto dovrebbe poi essere pronto per le votazioni finali il prossimo 30 settembre.

“Raccomandare il sì all’iniziativa permetterebbe di mantenere la pressione sul Parlamento”, ha dichiarato invano il “senatore” zurighese. Gli iniziativisti hanno comunque già preannunciato che ritireranno “con ogni probabilità” il testo, in caso di accettazione della Strategia energetica.

L’iniziativa popolare era stata depositata nel 2013 alla Cancelleria federale munita di 109’420 sono risultate valide. Il Nazionale l’aveva respinta in marzo con 106 voti contro 71 e 6 astensioni.

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