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Ferrovia al Nazionale, dissimulazione del viso agli Stati

L'aula del Consiglio nazionale sda-ats

(Keystone-ATS) Il Consiglio nazionale ha iniziato la giornata odierna con la discussione sulla futura Organizzazione dell’infrastruttura ferroviaria.

La commissione preparatoria chiede di rinviare il progetto al governo che sarebbe incaricato di presentare una versione aggiornata della riforma che preveda la trasformazione di FFS Cargo in un’impresa autonoma.

La Camera del popolo aveva già adottato nel 2015, con 114 voti contro 71, una mozione che chiedeva l’indipendenza di FFS Cargo. Il Consiglio degli Stati aveva rifiutato di darvi seguito con 30 voti contro 11, accontentandosi di chiedere un esame dettagliato di diversi scenari (status quo, partecipazione finanziaria di terzi, trasferimento di merci a un’impresa indipendente detenuta a maggioranza dallo Stato).

La commissione chiede anche di trattare in un progetto distinto le disposizioni concernenti i diritti dei passeggeri. Nel suo messaggio il Consiglio federale propone la possibilità di un rimborso parziale del biglietto in casi di forte ritardo.

Al Consiglio degli Stati è previsto il dibattito, a livello di divergenze, del programma di stabilizzazione delle finanze federali per il periodo 2017-2019. Tra le due camere rimangono ancora grosse divergenze. La scorsa settimana il Consiglio nazionale ha infatti nuovamente approvato i tagli concernenti il personale federale, i programmi d’integrazione dei migranti e i contributi federali destinati ai Cantoni per i sussidi di cassa malattia.

I “senatori” affronteranno poi l’iniziativa parlamentare del consigliere nazionale Walter Wobmann (UDC/SO) che chiede l’iscrizione nella Costituzione federale del divieto di dissimulazione del viso, con particolare riferimento ai veli integrali islamici come niqab e burqa.

La commissione preparatoria propone di bocciare la proposta di Wobmann. La maggioranza dei commissari ritiene che non sia “indicato” legiferare a livello federale, considerato che il fenomeno della dissimulazione per motivi religiosi è piuttosto raro. La competenza per la sicurezza e il disciplinamento del rapporto tra lo Stato e le confessioni religiose è inoltre dei cantoni che devono poter continuare a decidere in base alle loro particolari esigenze.

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