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Fondi compensazione al Nazionale, lotta a lavoro nero agli Stati

La seconda settimana della sessione primaverile delle Camere federali inizia al Nazionale con la tradizionale "ora delle domande". KEYSTONE/PETER KLAUNZER sda-ats

(Keystone-ATS) La seconda settimana della sessione primaverile delle Camere federali inizia al Nazionale con la tradizionale “ora delle domande”. La Camera del popolo discuterà in seguito della legge federale sui fondi di compensazione.

Questa prevede una nuova istituzione di diritto pubblico che dovrebbe amministrare i fondi di compensazione dell’AVS, dell’AI e delle prestazioni IPG (indennità di perdita di guadagno). La maggioranza della Commissione della sicurezza sociale e della sanità del Consiglio nazionale (CSSS-N) appoggia il progetto che mira a fare chiarezza nella situazione.

Questa nuova forma giuridica, che si chiamerà Compenswiss, faciliterà il collocamento del patrimonio dei tre fondi di compensazione sul mercato finanziario internazionale, consentendole di presentarsi quale partner economico chiaramente identificabile, sostiene la maggioranza commissionale. Una minoranza chiederà al plenum la non entrata in materia, sostenendo che la legge speciale costituisce un’eccessiva regolamentazione ed è inutile.

Altro tema in agenda: la revisione parziale della legge sul numero d’identificazione delle imprese (LIDI). In futuro, l’Ufficio federale di statistica (UST) dovrebbe gestire in Svizzera un numero d’identificazione internazionale.

Al Consiglio degli Stati la giornata inizierà con le discussioni sulla modifica parziale della legge sul lavoro nero. La revisione legislativa contiene soprattutto un miglioramento dello scambio di informazioni tra le varie autorità coinvolte per lottare contro un fenomeno che distorce la concorrenza con ricadute negative sulle imprese serie e i lavoratori, cui non vengono pagati i contributi sociali e sono completamente sprovvisti di assicurazioni.

I “senatori” si occuperanno poi della ratifica del protocollo contro il lavoro forzato dell’Organizzazione internazionale del lavoro. Il protocollo rafforza il quadro giuridico internazionale chiedendo ai governi di prendere misure per prevenire il lavoro forzato od obbligatorio, di proteggere le vittime e assicurare loro l’accesso ai meccanismi di ricorso e di risarcimento.

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