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Francia: lotta a terrorismo, Sarkozy accusa, Valls risponde

Nicolas Sarkozy, KEYSTONE/AP/MICHEL EULER sda-ats

(Keystone-ATS) Il presidente francese François Hollande “non fa tutto quanto sarebbe possibile per combattere il terrorismo”.

L’accusa viene da Nicolas Sarkozy, nuovamente candidato alle presidenziali in Francia, che su ‘Le journal de dimanche’ chiede espressamente un adattamento dello stato di diritto alla situazione, l’applicazione “sistematica” del principio di prevenzione e precauzione a chiunque sia sospettato di legami con il terrorismo, e l’istituzione di un tribunale speciale antiterrorismo.

A stretto giro, in un’intervista radiofonica a Europe 1, gli risponde il primo ministro Manuel Valls. Sarkozy “sbaglia – ha detto stamane – a far credere ai francesi, tra l’altro in modo terribile, che con lui non ci saranno più attentati. Sbaglia, come si era sbagliato nel 2012 quando aveva definito Mohamed Merah (attentatore che a Tolosa e Montauban aveva ucciso 11 persone) un lupo solitario”.

E Valls non si è fermato qui.”Da presidente della repubblica – ha ricordato il premier – Sarkozy si è sbagliato sull’entità della minaccia perché ha abbassato la nostra sicurezza e le nostre difese riducendo gli investimenti e i mezzi, gli uomini e le donne, nelle nostre forze di sicurezza interne e esterne”. “E adesso si sbaglia ancora sui metodi – ha proseguito Valls – cercando di torcere il collo allo stato di diritto … Far credere ai nostri compatrioti che si potrebbero risolvere facilmente i problemi legati al terrorismo, significa mentire”.

Valls ha poi ricordato che la minaccia di attentati jihadisti contro la Francia è “al massimo” e che “tutti i giorni i servizi, la polizia e la gendarmeria sventano attentati e smantellano cellule iracheno-siriane”. “Attualmente – ha concluso – ci sono 1.350 persone sotto inchiesta in carcere e circa 15.000 vengono costantemente monitorate in quanto si sospetta che si stiano radicalizzando”.

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