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GB: May cede alle pressioni, libro bianco sulla Brexit

La premier britannica Theresa May. Keystone/EPA/WILL OLIVER sda-ats

(Keystone-ATS) Theresa May dopo aver perso il ricorso alla Corte suprema sulla Brexit ha dovuto cedere sulla presentazione al parlamento di un ‘libro bianco’ in cui mettere per iscritto i suoi obiettivi per i negoziati con l’Ue.

La premier britannica ha preferito risparmiarsi un duro scontro sull’argomento ai Comuni e all’inizio dell’odierno Question Time ha subito promesso la pubblicazione del documento.

Decisione inevitabile mentre cresceva la ‘ribellione’ interna al suo partito da parte dei deputati conservatori che erano arrivati a unire gli sforzi coi laburisti, gli indipendentisti scozzesi e i lib-dem nella richiesta di più dettagli su come l’esecutivo intenda affrontare la storica sfida al tavolo delle trattative con Bruxelles.

Si è trattato per molti di una vistosa marcia indietro rispetto alle dichiarazioni, fatte fino a poche ore prima da Downing Street, che spiegava come il discorso della premier di una settimana fa avesse già adeguatamente informato il Paese sui piani del governo.

Non è stato così, soprattutto per l’opposizione del Labour che, dopo aver promesso che non tenterà di bloccare l’avvio della Brexit dai banchi di Westminster, deve comunque vendere caro il suo voto per iniziare il divorzio da Bruxelles, contando che una parte consistente del suo elettorato è pro Ue.

Il partito di Jeremy Corbyn si è detto pronto al “combattimento ravvicinato” ai Comuni per assicurare che il processo di addio al club dei 28 sia passato al setaccio in tutti i suoi aspetti, da qui fino a quando sarà votato l’accordo finale con l’Unione. E oggi il leader noto per le sue posizioni radicali ha dato battaglia chiedendo rassicurazioni sui tempi in cui il libro bianco sarà disponibile per poterlo analizzare prima del voto sulla proposta di legge per l’attivazione dell’articolo 50.

Rassicurazioni che però non sono arrivate, con la portavoce di May che ha parlato di una pubblicazione “nei tempi opportuni”.

Intanto l’esecutivo tenta di premere sull’acceleratore per rispettare la sua tabella di marcia e la fatidica legge per avviare il lungo addio all’Unione sarà presentata domani per poi venire discussa in sessioni che si preannunciano molto combattute.

La premier ha anche ricordato ai deputati che un loro voto negativo al termine delle trattative con Bruxelles causerebbe l’uscita del Paese dall’Ue senza un accordo, ventilando ancora una volta la prospettiva che la Gran Bretagna si debba affidare solamente alle regole dell’Organizzazione mondiale del commercio per i suoi scambi internazionali.

Così la Brexit continua ad essere motivo di tensione, dentro e fuori i palazzi del potere. Un secondo uomo è stato arrestato dalla polizia con l’accusa di aver rivolto minacce online, aggravate da offese di tenore razzista, nei confronti di Gina Miller, la 51enne uscita vincitrice ieri dalla sfida legale al governo May sull’avvio del divorzio da Bruxelles. Scotland Yard non ha rivelato l’identità dell’individuo, che ha 50 anni ed è stato fermato nell’ovest di Londra.

In precedenza un 55enne di Swindon, nel sud-ovest dell’Inghilterra, era finito in manette per le stesse accuse ed era stato poi scagionato. Scotland Yard ha anche emesso otto avvisi a individui sparsi nel Regno Unito: se continuano col loro comportamento vessatorio nei confronti della Miller, finita più volte nel mirino dei militanti pro Brexit, rischiano l’intervento della polizia.

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