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Gerusalemme: palestinese fa 3 morti in colonia

(Keystone-ATS) Le estese proteste palestinesi per le misure di sicurezza israeliane nella spianata delle Moschee di Gerusalemme sono culminate con un attentato nell’insediamento di Halamish (Neve’ Tzuf), presso Ramallah, costato la vita a tre coloni.

Un terrorista di 19 anni, Omar Ben Abed, è penetrato armato di un coltello in una casa situata all’estremità del villaggio e ha massacrato due uomini di 60 e 40 anni e una donna di 40 anni. Un’altra donna che era con loro è stata ferita in modo grave.

L’attentatore è stato quindi colpito da un vicino di casa, un soldato in licenza, che gli ha sparato da una finestra e lo ha ferito in modo grave. Il palestinese è stato ricoverato in un ospedale israeliano.

La popolazione di Halamish ha avuto ordine di restare chiusa nelle abitazioni nel timore che nel villaggio possa essersi infiltrato un altro terrorista. Le sirene di allarme sono risuonate a lungo per avvertire gli abitanti della situazione di pericolo.

Mezz’ora dopo l’attentato – “la casa sembrava come un macello di animali”, ha detto uno dei soccorritori – sulla pagina Facebook dell’attentatore è comparso il testamento che aveva preparato per tempo. Nel testo, Ben Abed scrive di essere rimasto indignato per la situazione nella moschea al-Aqsa che – sostiene – “viene profanata di continuo” dagli ebrei.

L’attentatore (che è ancora in vita) ha aggiunto nel testo di commiato per i familiari che non devono rattristarsi perché, aggiunge, “sto andando incontro ad Allah”. Rapidamente nella sua pagina Facebook sono comparsi numerosi messaggi di sostegno da parte di palestinesi.

La “strage” dei coloni è stata subito esaltata da Hamas, secondo cui si tratta di una “reazione naturale ai crimini dell’occupazione” israeliana. A Gaza, secondo la radio israeliana, sono stati anche esplosi in cielo colpi di arma da fuoco in segno di gioia.

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