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Giornalisti: no a legge su servizi segreti, fonti in pericolo

Le organizzazioni dei giornalisti temono per la protezione delle fonti (foto simbolica d'archivio). Keystone/GAETAN BALLY sda-ats

(Keystone-ATS) Le organizzazioni dei giornalisti – Impressum, sindacato svizzero dei mass media (SSM) e Syndicom – sono contrari alla nuova legge sulle attività informative che figura tra i temi in votazione il prossimo 25 settembre.

Temono per la protezione delle fonti: essa consente ai giornalisti di portare a conoscenza del pubblico soggetti inediti e degni di pubblico interesse che altrimenti rimarrebbero nascosti, spiegano le tre organizzazioni professionali in una nota comune diramata oggi.

I giornalisti temono che con la nuova legge, che accresce i poteri investigativi dei servizi segreti, la funzione propria alla professione di “cane da guardia della democrazia” non sia più garantita. Gli informatori contano sulla confidenzialità assoluta nei loro contatti con i giornalisti, prosegue la nota.

Le organizzazioni di categoria salutano le riserve previste dalla legge in favore delle persone sottoposte al segreto professionale, tra cui anche i giornalisti, ma ritiene che non bastino a garantire l’anonimato a chi vuole denunciare irregolarità all’interno di enti pubblici o privati, i cosiddetti whistleblower. Esse chiedono dunque al parlamento di rivedere il disegno di legge in modo che garantisca esplicitamente la protezione delle fonti.

Impressum, “abitualmente neutrale”, ha “deciso di prendere posizione a titolo eccezionale su un oggetto in votazione”, puntualizza l’ex Federazione svizzera dei giornalisti nel comunicato.

SWI swissinfo.ch - succursale della Società svizzera di radiotelevisione SRG SSR

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