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Gli svizzeri non vogliono sentir parlare di pensionamento a 67 anni

La maggioranza degli svizzeri è contro le aumento progressivo dell'età di pensionamento (immagine simbolica). Keystone/GAETAN BALLY sda-ats

(Keystone-ATS) Lavorare dopo i 65 anni: non se ne parla proprio. È quanto pensa la maggioranza degli svizzeri. Secondo un sondaggio, più della metà della popolazione (57%) è contro l’aumento progressivo dell’età di pensionamento.

Portare il pensionamento a 67 anni non ha alcuna possibilità di essere accettato dalla popolazione, rileva un sondaggio pubblicato oggi da Le Matin Dimanche e SonntagsZeitung. Dei 13’000 interrogati solo il 27% si è detto favorevole e il 16% è indeciso.

Nessuna categoria d’età in particolare sostiene maggiormente la riforma. Le persone tra i 50 e i 64 anni sono le meno inclini a voler prolungare gli anni di lavoro. E coloro che sono già in pensione non hanno per contro alcuna obiezione a far “sgobbare” più a lungo i giovani.

Stessa tendenza tra i partiti, eccetto che per il PLR e i Verdi liberali: nel primo caso la metà degli intervistati si è detto favorevole ad un aumento, nel secondo invece è il 68% che si è detto contrario. Segue il PS che respinge l’aumento con il 60% di “no”.

Attualmente in parlamento viene discusso il progetto “Previdenza della vecchiaia 2020” di Alain Berset, che prevede di portare l’età di pensionamento delle donne a 65 anni. Il prossimo 25 settembre il popolo sarà chiamato ad esprimersi sull’iniziativa della sinistra e dei sindacati “AVSplus: per un’AVS forte”, che intende rivalorizzare il peso dell’AVS nel sistema di pensionamento.

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