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Hollande in Africa, fine dell’operazione Sangaris

Il presidente Francois Hollande a Bangui KEYSTONE/AP AFP POOL/STEPHANE DE SAKUTIN sda-ats

(Keystone-ATS) In visita a Bangui, il presidente francese, François Hollande, ha annunciato la fine dell’operazione Sangaris, con cui le truppe francesi dispiegate nella Repubblica Centrafricana hanno contribuito a evitare nuovi massacri nel Paese, uno dei più poveri al mondo.

Hollande è arrivato a Bangui, prima tappa di un suo minitour africano che lo porterà oggi stesso in Nigeria, per partecipare a un vertice sulla sicurezza regionale, centrato sulla minaccia del gruppo islamista Boko Haram.

Con il presidente della Repubblica centrafricana, Faustin-Archange Touadera, Hollande ha parlato della sicurezza del Paese, che ha vissuto sanguinosi sconti tra musulmani e cristiani dopo la destituzione del presidente Francois Bozize, ad opera della coalizione ribelle Seleka, nel 2013.

Hollande si è complimentato con Touadera per la sua vittoria elettorale, riconosciuta dai suoi avversari, e si è detto soddisfatto dei risultati dell’operazione Sangaris, che – ha affermato – è riuscita a restituire la sicurezza.

La Francia è arrivata ad avere circa 2.500 soldati nel paese, un contingente che ha ridotto a 900 quest’anno (anche per rispondere alle esigenze di sicurezza interna, dopo gli attentati del 13 novembre a Parigi).

La missione di sicurezza francese sarà assunta dai ‘caschi blu’ di Minusca (la Missione Integrata delle Nazioni Unite di Stabilizzazione). L’Unione Europea dispone di una missione di consulenza militare in loco. Gli uomini del contingente francese in sono però stati accusati di abusi sessuali sui minori nel Paese, accuse che sono ancora in corso di indagine.

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