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Il merlo acquaiolo è l’uccello dell’anno

Quest'anno il protagonista è lui. KEYSTONE/BIRD LIFE SCHWEIZ/WERNER SCHEUBER sda-ats

(Keystone-ATS) Il merlo acquaiolo è stato designato da BirdLife Svizzera “uccello dell’anno 2017”. È l’unico passeriforme che può nuotare, tuffarsi e non teme di volare dentro una cascata.

Il suo ambiente sono i torrenti veloci e ben ossigenati; la sua presenza è indice di una buona qualità del corso d’acqua.

Questo volatile, a volte soprannominato anche merlo d’acqua, è quindi un buon ambasciatore dell’attuale campagna di BirdLife, dal titolo “Biodiversità in città”, che ha come punto di forza di quest’anno proprio l’ambiente acquatico.

Tale uccello può nidificare sulle sponde dei fiumi spingendosi fino all’interno dei corsi d’acqua presenti nelle città, purché possa trovare un’acqua sufficientemente pulita e siti di nidificazione non troppo disturbati.

Il piumaggio del merlo acquaiolo è molto denso e ricco di piumino, che gli procura un’isolazione perfetta per sopportare l’acqua gelida dei torrenti. La sua ghiandola dell’uropigio, situata vicino al groppone, è molto più grande rispetto a quella degli altri uccelli, ciò gli permette di rendere il piumaggio impermeabile.

Durante l’immersione, le narici e le orecchie si chiudono automaticamente grazie a speciali membrane. Gli occhi del merlo acquaiolo sono configurati in modo tale da vedere in maniera perfettamente nitida tanto in acqua quanto fuori dall”‘elemento liquido. Le sue unghie e la potente muscolatura del petto gli conferiscono la forza per resistere alla corrente talvolta violenta e di aggrapparsi sui fondali.

Le sue ossa sono pure più dense di quelle degli altri uccelli. Le immersioni del merlo acquaiolo durano diversi secondi e sono destinate unicamente alla ricerca di cibo. L’uccello si nutre soprattutto di piccoli crostacei e di larve di insetti acquatici che scova tra i sassi.

Vive unicamente lungo i corsi d’acqua veloci, dalla pianura fino ai 2’500 metri di altitudine. Necessita di torrenti vicini allo stato naturale, puliti e ben ossigenati. In inverno, è anche possibile osservarlo sulle rive rocciose dei laghi.

Malgrado possa tollerare la presenza umana sul suo territorio, ha bisogno, vicino al suo nido, di sufficiente tranquillità. La frequentazione da parte dell’uomo o dei cani nel letto e lungo le sponde dei corsi d’acqua può fargli disertare questi luoghi. Per François Turrian, direttore romando di BirdLife “è assolutamente possibile conciliare i bisogni dell’essere umano e quelli della biodiversità degli ambienti acquatici fino al cuore delle nostre città attraverso una pianificazione adeguata”.

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