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Immigrazione: improbabile rapido accordo con Ue

il segretario di Stato alle questioni finanziarie internazionali Jacques de Watteville KEYSTONE/SALVATORE DI NOLFI sda-ats

(Keystone-ATS) In caso di successo del referendum Brexit sull’uscita del Regno Unito dall’Unione Europea è improbabile che la Svizzera giunga rapidamente a un accordo con l’Ue sullo scottante tema dell’immigrazione di massa.

L’economia elvetica dovrà quindi accontentarsi di una clausola di salvaguardia unilaterale. Lo ha sostenuto oggi a Ginevra, in occasione del Private Banking Day, il segretario di Stato alle questioni finanziarie internazionali Jacques de Watteville.

A qualche settimana dal suo pensionamento, de Watteville – che continuerà tuttavia a ricoprire la carica di capo negoziatore per tutte le trattative con l’Unione europea in seno al Dipartimento federale degli affari esteri (DFAE) – non ha nascosto la difficoltà della situazione. Un accordo globale con l’Ue renderebbe più facile l’accesso al mercato finanziario europeo, ha aggiunto.

In ogni caso “non ci saranno contingenti” nell’attuazione dell’iniziativa “contro l’immigrazione di massa”, ha garantito de Watteville. L’obiettivo è ottenere una clausola di salvaguardia negoziata con i Ventotto entro l’applicazione costituzionale fissata per il 9 febbraio 2017.

Il progetto di legge attuale del Consiglio federale non offre sicurezza giuridica e non pone la Svizzera “al riparo da misure di ritorsione per l’economia” e dalla rimessa in causa di alcuni accordi. Sarebbe tuttavia “paradossale”, secondo il segretario di Stato, che “al momento in cui si inaugura la galleria del San Gottardo si sospendesse l’accordo sul transito”.

Un’incertezza che non soddisfa i banchieri privati elvetici, che non escludono di dover essere costretti a ricorrere a delocalizzazioni. “Vogliamo conservare i posti di lavoro, le conoscenze tecniche e gli introiti fiscali” di questo settore, ha sottolineato de Watteville, ammettendo tuttavia che il dibattito in vista del voto del 23 giugno in Gran Bretagna non facilita le cose. Una Brexit accentuerebbe l’insicurezza e potrebbe avere un impatto sul franco, ha messo in guardia il segretario di Stato.

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