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Isis: al via summit coalizione globale

L'inviato speciale americano per la Coalizione anti-Isis, Brett McGurk (archivio) Keystone/EPA/MICHAEL REYNOLDS sda-ats

(Keystone-ATS) Si è aperto oggi a Washington il primo summit congiunto dei ministri degli esteri e della difesa della coalizione globale contro l’Isis. Presenti oltre 40 Paesi su 66.

Oggi è prevista una prima riunione dei ministri della difesa alla base militare di Andrews, con l’intervento del capo del Pentagono Ashton Carter, e la conferenza dei donatori dell’Iraq, che punta a raccogliere oltre 2 miliardi di dollari: a presiederla, al dipartimento di stato, sarà il capo della diplomazia americana, John Kerry.

Domani invece è in programma la sessione plenaria tra i ministri della difesa e degli esteri. Quest’ultimi avranno una riunione tra loro subito dopo. Obiettivo del vertice è fare il punto sulla campagna contro l’Isis affrontandone tutti gli aspetti, compresi i cosiddetti ‘lupi solitari’ e il coordinamento delle intelligence, e preparare la prossima offensiva per liberare Mosul.

Mosul, la ‘sfida più grande’

Il focus principale del summit della coalizione globale anti Isis è l’annunciata offensiva su Mosul, che “ora si sta progressivamente avvicinando” e “sarà la sfida più significativa”. Lo ha detto l’inviato speciale americano per la Coalizione anti-Isis, Brett McGurk, in una teleconferenza prima del summit.

“Ce l’abbiamo in vista ma dobbiamo agire bene”, ha ammonito McGurk, riferendosi non solo all’intervento militare ma anche ai piani umanitari, di stabilizzazione e di governance che devono accompagnarlo e seguirlo, insieme ad un accordo politico tra Baghdad e le forze locali (il governo regione curdo e i leader locali di Nineveh). Tutti punti, ha precisato, che verranno discussi nel summit.

Sul piano militare, l’inviato di Obama ha riferito che si sta lavorando ad un mix di forze per l’offensiva su Mosul, comprendenti oltre a quelle irachene 15 mila combattenti locali della provincia di Nineveh, mentre si sta esaminando anche il ruolo dei peshmerga.

No comment sui tempi ma un diplomatico basato a Baghdad ha ipotizzato il mese di ottobre, visto che è stata riconquistata la base aerea di Qayara a sud di Mosul, che verrà usata come hub logistico per l’assalto.

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