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Kaboré e Leuthard parlano di sicurezza

Il presidente del Burkina Faso Roch Marc Christian Kabore KEYSTONE/SALVATORE DI NOLFI sda-ats

(Keystone-ATS) La sicurezza, e in particolare il contrasto all’islamismo violento, è stato oggi al centro delle discussioni tra la presidente della Confederazione, Doris Leuthard, e il presidente del Burkina Faso Roch Marc Christian Kaboré.

La consigliera federale ha ricordato che per la Confederazione la prevenzione dell’estremismo rappresenta una priorità.

Il Burkina Faso ha fatto le spese dell’estremismo violento, con l’attentato dello scorso 14 agosto nella capitale Ouagadougou costato la vita a 18 persone e quello di due anni prima in cui perirono, tra l’altro, due cittadini svizzeri, entrambi vallesani, tra cui l’ex consigliere nazionale socialista e “patron” della Posta Jean-Noël Rey.

Durante un incontro con i media, nel presentare le proprie condoglianze al suo ospite per il recente attacco, Doris Leuthard ha ricordato la minaccia terrorista che grava sia sul Burkina Faso sia, più in generale, sull’ovest del Continente africano.

I due presidenti hanno avuto uno scambio di vedute sull’azione del G5 Sahel, la nuova forza internazionale di contrasto all’estremismo islamico che riunisce il Ciad, il Niger, il Mali, il Burkina Faso e la Mauritania.

Secondo Leuthard, il G5 Sahel rappresenta un approccio corretto per lottare contro il terrorismo di matrice islamica. La Svizzera, paese neutrale ha ricordato la presidente della Confederazione, fa quanto è in suo potere per far progredire la pace e, in particolare, aiutare le economie regionali. La Svizzera, nelle parole di Doris Leuthard, intende cooperare più strettamente con la Comunità economica degli Stati dell’Africa occidentale (ECOWAS).

Il presidente Kaboré ha ringraziato la consigliera federale per l’accoglienza riservatagli da Berna e rammentato gli intensi legami esistenti tra i due Paesi. La Svizzera è attiva da oltre 40 anni nel paese africano nel settore dell’aiuto allo sviluppo.

Berna ha sostenuto il processo di transizione democratica nel Paese nel 2015, ha sottolineato Leuthard. Intervenendo su questo punto, il presidente Kaboré ha ricordato che la nuova Costituzione è ormai pronta. Essa suggella un processo di riconciliazione nazionale in corso.

Doris Leuthard si è detta felice di questi progressi, aggiungendo che il processo di democratizzazione richiederà tempo e che la Svizzera sosterrà simili sforzi, poiché è anche nel suo interesse promuovere la stabilità della regione. La presidente della Confederazione ha ricordato i suoi recenti viaggi nel Ghana e nel Benin, due Stati vicini del Burkina Faso.

Leuthard ha anche incoraggiato Kaboré nei suoi sforzi per migliorare le condizioni di lavoro della manodopera attiva nell’estrazione dell’oro, metallo largamente importato in Svizzera. La consigliera federale ha già presentato un progetto per lottare contro il lavoro dei bambini, ma anche per contrastare lo sfruttamento selvaggio di una parte di queste risorse minerarie di cui lo Stato africano approfitta solo in parte.

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