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L’interruzione della formazione professionale costa miliardi

La risoluzione dei contratti di tirocinio e l'interruzione della formazione professionale costano miliardi alla collettività KEYSTONE/GAETAN BALLY sda-ats

(Keystone-ATS) La risoluzione dei contratti di tirocinio e l’interruzione della formazione professionale costano miliardi alla collettività, secondo uno studio pubblicato oggi.

La rescissione dei contratti di apprendistato costituisce un tema di rilevanza politica, economica e sociale. Le statistiche indicano che in Svizzera il 10% dei giovani adulti non ottengono un diploma e subiscono così svantaggi economici importanti, secondo un rapporto realizzato dall’Osservatorio svizzero per la formazione professionale.

Il rapporto, citando una precedente ricerca, afferma che non portare a termine la formazione professionale può generare per l’apprendista minori guadagni sull’arco di una vita di 300 mila franchi. Sullo Stato, tra mancati introiti fiscali e contributi sociali, ricadono costi di 150 mila franchi, mentre minime sono le spese a carico delle aziende formatrici, che se la cavano con mille franchi circa.

I lavoratori che non dispongono di una formazione post-obbligatoria sono inoltre più esposti al rischio di disoccupazione di lunga durata e sono con maggior frequenza dipendenti dall’assistenza: oltre la metà dei giovani adulti a beneficio dell’aiuto sociale non dispongono infatti di un diploma.

In Svizzera dal 20% al 25% dei contratti vengono disdetti prima della scadenza, perlopiù durante il primo anno. In oltre la metà dei casi, tuttavia, i giovani ricominciano una formazione nei tre anni successivi. Il tasso effettivo di abbandono viene quindi stimato al 10%.

Responsabili di questo fenomeno sono sia gli apprendisti, sia le aziende. I primi gettano la spugna per mancanza di motivazione, per risultati scolastici insufficienti o per mancanza di informazioni sulla professione scelta. Quanto alle imprese i motivi principali sono da ricondurre a fallimenti o ristrutturazioni.

Un altro elemento di rottura è costituito dalle condizioni di lavoro e di formazione, talora giudicate negativamente dagli apprendisti.

In generale il rischio di scioglimento del contratto è più alto presso le piccole imprese e l’economia privata rispetto alle grandi aziende e il settore pubblico. I casi di disdetta risultano particolarmente frequenti nel settore dei parrucchieri e degli estetisti, nella ristorazione nonché nel commercio e nell’edilizia.

Se si vogliono sviluppare misure preventive efficaci – secondo Cornelia Oertle, direttrice dell’Istituto universitario federale per la formazione professionale (IUFFP) – è necessario avviare un’analisi approfondita.

Al riguardo viene citato il progetto europeo transnazionale “PraeLab” che mira appunto a individuare i rischi, mettendo a confronto il profilo e le competenze dell’apprendista con le esigenze poste dall’esercizio della professione. In caso di necessità viene proposta una consulenza. Progetti simili sono stati avviati in alcuni cantoni, tra cui Zurigo e Vaud.

SWI swissinfo.ch - succursale della Società svizzera di radiotelevisione SRG SSR

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