Prospettive svizzere in 10 lingue

Lingue: Cantoni non vogliono intervento Confederazione

(Keystone-ATS) La Conferenza dei direttori cantonali dell’educazione pubblica (CDEP) giudica “non proporzionale” la decisione del Consiglio federale di intervenire sulla questione dell’insegnamento delle lingue.

Ritiene che il tema debba essere trattato sul piano cantonale alla luce del processo generale di armonizzazione della scolarità obbligatoria.

Il testo messo in consultazione oggi dal Consiglio federale mostra che il governo è cosciente della complessità della questione. Un intervento da parte dell’autorità centrale, si legge in un comunicato della CDEP, non è comunque giustificato.

Lo scorso anno la Conferenza aveva esaminato il processo di armonizzazione scolastica giungendo alla conclusione che in questo ambito sono stati fatti notevoli passi avanti. Considerati i risultati raggiunti, secondo la CDEP, l’intervento della Confederazione non sembra quindi rispettare il principio della proporzionalità.

Dal canto suo il governo del canton Turgovia si dice “molto deluso” della consultazione con cui il Consiglio federale ha invitato oggi i cantoni a privilegiare l’insegnamento di una seconda lingua nazionale nella scuola elementare.

Il Consiglio federale “si immischia in modo eccessivo nella sovranità dei cantoni in materia di programmi scolastici”, scrive il consiglio di Stato turgoviese in una nota. L’esecutivo del canton Turgovia ha da poco lanciato una consultazione per spostare l’insegnamento del francese nel ciclo secondario.

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