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Materie prime: consumo svizzero nettamente superiore media europea

Materie prime: consumo svizzero nettamente superiore media europea (foto simbolica) Keystone/CHRISTIAN BEUTLER sda-ats

(Keystone-ATS) La Svizzera consuma molte più materie prime rispetto alla media europea: 34,4 tonnellate per abitante nel 2013, contro 18,4 tonnellate in Europa.

È quanto emerge da uno studio condotto con un nuovo sistema di calcolo testato dall’Ufficio federale di statica (UST), che ha determinato la cosiddetta “impronta materiale” tenendo conto anche delle esportazioni.

Anche considerando solo i beni consumati in Svizzera, i confederati raggiungono quota 17,1 tonnellate di materie prime per abitante, contro 14 tonnellate in Europa.

Lo scopo di questo nuovo calcolo è di quantificare le materie prime utilizzate per coprire i nostri bisogni, ha spiegato al quotidiano Le Temps Florian Kohler, autore del rapporto dell’UST. Per un telefono portatile, ad esempio, non si calcola più solo il peso delle varie componenti, ma tutte le materie prime che sono state estratte per fabbricarlo e trasportarlo. È questa “l’impronta materiale” del prodotto, in inglese Raw Material Imput (RMI).

L’impronta materiale svizzera si compone nella misura del 13,2% di biomassa, cioè alimentazione e legna, del 31,4% di metalli, del 33% di minerali (che comprendono anche i materiali di costruzione) e del 22,3% di prodotti fossili. Circa la metà dei metalli sono oro, argento e altri preziosi.

La massa di metalli preziosi importati o esportati è relativamente esigua, ma è necessario estrarre grandi quantità di minerali per produrne pochi grammi. “I metalli preziosi, esportati sotto forma ad esempio di orologi di lusso, spiegano come mai l’equivalente di materie prime esportate dalla Svizzera è elevato”, precisa di nuovo lo specialista dell’UST. L’efficacia materiale, cioè ad esempio la quantità di argento prodotta da un chilo di materia prima, è migliorata negli ultimi anni. Questo può essere dovuto a miglioramenti tecnologici, a un maggiore riciclaggio o a un diverso metodo di produzione, secondo Kohler.

Il consumo interno di materiali utilizzati nella costruzione, come ghiaia o sabbia, è aumentato del 13% fra il 2000 e il 2012 a 62 milioni di tonnellate. Tali materiali rappresentano il 62% delle materie prime utilizzate in Svizzera.

L’incremento dell'”impronta materiale” della Svizzera negli ultimi anni è dovuto anche all’aumento delle esportazioni. Il flusso della materie prime che entrano in Svizzera è cresciuto del 19% fra il 2000 e il 2013, con solo una leggera flessione nel 2009 dovuta alla crisi economica.

Nello stesso periodo, la somma dell’equivalente di materie prime utilizzate per i prodotti esportati è invece aumentata del 30%, spiega Kohler. A pesare sull’impronta materiale elvetica sono soprattutto oro, argento e metalli preziosi per le esportazioni, e materiali di costruzione per il consumo interno.

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