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Paperoni più ricchi, ma Trump-presidente perde 200 mln

Dalle elezioni il presidente americano Donald Trump ha 'perso' 200 milioni di dollari (foto d'archivio). KEYSTONE/AP/EVAN VUCCI sda-ats

(Keystone-ATS) I paperoni del mondo di arricchiscono, complice la volta delle Borse. Ma Donald Trump va in controtendenza: dalle elezioni ha ‘perso’ 200 milioni di dollari.

A fare i conti in tasca ai più ricchi è Forbes, che incorona per il quarto anno consecutivo Bill Gates l’uomo più ricco del mondo.

Il secondo posto resta nelle mani di Warren Buffett, mentre in terza posizione c’è la new entry Jeff Bezos, che scavalca Mr Zara, Amancio Ortega. Completa la top fine Mark Zuckerberg.

Nell’ultimo anno i paperoni hanno visto crescere le loro fortune del 18% a 7670 miliardi di dollari. E sono cresciuti anche in numero: sono un esercito, per la prima volta, di oltre 2000 persone.

Nella classifica annuale di Forbes ci sono 195 new entry, di cui 76 dalla Cina e 25 dagli Stati Uniti. Gli States continuano a essere il paese con più miliardari al mondo con 565 paperoni.

A Buffett e Bezos che hanno beneficiato della corsa dei listini azionari, si contrappone il presidente americano Trump, che non è riuscito ad approfittare del cosiddetto ‘Trump rally’, la volata dei listini innescata dalla sua elezione. Se prima del voto di novembre Trump valeva 3,7 miliardi di dollari, il presidente oggi vale 3,5 miliardi di dollari, ovvero 200 milioni di dollari in meno. Un impoverimento che lo fa crollare nella classifica dei paperoni mondiali, facendogli perdere 220 posizioni fino a scendere alla 544ma posizione. Il Trump rally ha fatto salire i listini del 10%, consentendo ai miliardari di arricchirsi del 16% rispetto all’anno precedente. Trump nello stesso arco temporale ha perso il 22%.

”Dall’elezione l’iscrizione al club di Mar-a-Lago è raddoppiata a 200’000 dollari, gli attici nelle sue proprietà a Las Vegas sono volati a prezzi record e c’è chi paga fino a 18’000 dollari a notte per stare al suo hotel di Washington” afferma Forbes. Nonostante questo Trump è più povero di 200 milioni di dollari rispetto a prima delle elezioni.

A pesare è il rallentamento dei prezzi delle case a Manhattan, dove è concentrata una buona fetta delle sue proprietà. Ma anche i 66 milioni di dollari donati alla campagna elettorale e i 25 milioni di dollari pagati per patteggiare l’azione legale della Trump University.

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