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Peres: Fatah diviso su presenza Abu Mazen a funerali

I funerali di Shimon Peres KEYSTONE/AP/ARIEL SCHALIT sda-ats

(Keystone-ATS) Acque agitate in seno ad al-Fatah in seguito alla controversa partecipazione di Abu Mazen (Mahmoud Abbas) ai funerali dell’ex presidente israeliano Shimon Peres, a Gerusalemme.

Adesso il presidente palestinese – che pure aveva preso in considerazione gli attacchi da Hamas e dalla sinistra marxista ma che non appare affatto “pentito” della sua mossa, secondo esponenti di Ramallah – si trova però costretto a fronteggiare sentimenti di fronda, forse inaspettati nelle loro dimensioni, nel suo stesso partito.

Particolare fastidio – hanno riferito alcune fonti – gli ha destato la presa di posizione del movimento giovanile di al-Fatah all’Università di Bir Zeit (Ramallah), che venerdì ha pubblicato una lettera aperta in cui sconfessava Abu Mazen per la sua partecipazione alle esequie di Peres.

“Sarebbe stato meglio rendere omaggio ai nostri martiri”, hanno scritto le nuove leve di al-Fatah, menzionando fra gli altri Yasser al-Madhum, un palestinese morto il giorno prima in un carcere israeliano per asserite negligenze mediche. Hanno anche rilevato che nel 1995 Yasser Arafat non partecipò alle esequie di Yitzhak Rabin (anche se poi fece di notte una visita di condoglianze alla vedova, a Tel Aviv).

Ma fra i contestatori – più o meno rigidi – del Rais ci sono anche figure eminenti di Fatah. Fra questi sono menzionati un dirigente dell’intelligence militare, Osama Mansur (Abu Arab), che adesso rischia di essere sottoposto ad un’indagine per aversi lasciato andare a dichiarazioni politiche, e anche l’ex comandante dell’intelligence Tawfiq Tirawi. Questi ha trovato inopportuno che Abu Mazen non si sia consultato con il Comitato centrale di Fatah.

L’ex ministro per i prigionieri Ashraf al-Ajrami ha confermato che in questi giorni Abu Mazen cerca da parte sua di abbassare i toni delle polemiche interne anche perché è ormai imminente la settima Conferenza del partito in programma entro la fine dell’anno, forse a novembre.

I sostenitori di Abu Mazen in seno a Fatah (fra cui Yihia Rabah) hanno ribadito che la partecipazione ai funerali di Peres è stata dettata da considerazioni diplomatiche superiori, che i suoi detrattori non tengono nella dovuta considerazione.

Hamas da Gaza ha da subito attaccato la scelta di Abu Mazen di andare alle esequie sostenendo che con quella partecipazione ha “ignorato il sangue del popolo palestinese”. A quanto sembra però in Cisgiordania alla gente comune le lotte interne di Fatah non interessano troppo: “Israele fa sempre e comunque quello che crede, con o senza Abu Mazen ai funerali. E allora – viene chiesto – perché sollevare tanto la questione?”.

I funerali di Peres hanno aperto un’altra polemica, ma di segno opposto: una ventina di consigli comunali di cittadine arabe israeliane o beduine – presenti alle esequie del Nobel per la pace – hanno attaccato i leader della Lista Araba Unita (terzo partito del Parlamento) per aver boicottato i funerali ed hanno detto di aver invece apprezzato la scelta di Abu Mazen.

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