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Permessi di soggiorno: 10% presenta con falsi documenti Ue

Sempre più persone di Paesi terzi si fanno passare per cittadini dell'Unione europea per ottenere un permesso di dimora in Svizzera Keystone/GAETAN BALLY sda-ats

(Keystone-ATS) Sempre più persone di paesi terzi cercano di ottenere permessi di dimora in Svizzera facendosi passare per cittadini dell’Unione europea grazie a falsi documenti.

Un progetto pilota condotto nella città di Berna ha dimostrato che il 10% delle richieste sono correlate da documenti contraffatti.

“Abbiamo esaminato 850 richieste di permessi di dimora. Circa il 10% comportava documenti di identità, contratti di lavoro o di affitto falsi oppure veri ma rubati”, ha spiegato Alexander Ott, responsabile del Controllo abitanti della città federale alla “NZZ am Sonntag”. In generale i richiedenti sono cittadini di paesi terzi che hanno bisogno di un visto per entrare in Svizzera o per soggiornarvi oltre i 90 giorni, come kosovari, albanesi, serbi, turchi, russi, cinesi e brasiliani.

Il caso di Berna non è unico, altri responsabili cantonali e comunali confermano questa tendenza. A Lucerna sono stati scoperti molti passaporti sloveni falsi, ha detto Walter Haas, dell’ufficio cantonale competente. Altri segnalano casi di brasiliani che tentano di ottenere permessi con falsi documenti portoghesi o di turchi e albanesi che presentano passaporti italiani contraffatti.

Lottare contro questi abusi è però complicato. “A causa dei progressi tecnici dei falsari diventa sempre più difficile riconoscere i falsi passaporti”, afferma Natalie Riem, del dipartimento cantonale della sicurezza di Ginevra.

La Confederazione, nell’ambito del programma “Gestione integrata dei confini” che si prefigge di combattere la migrazione illegale e la criminalità transfrontaliera, ha organizzato giornate informative in diversi cantoni per sensibilizzare il personale interessato. “Lo scopo è di permettere agli uffici comunali e cantonali di combattere gli abusi grazie a conoscenze e mezzi tecnici”, spiega Ott. Fra questi anche speciali apparecchiature capaci di individuare i falsi documenti chiamati eDocs-readers.

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