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Radicalizzazione ed estremismo religiosi: adottato piano nazionale

La consigliera federale Simonetta Sommaruga KEYSTONE/ANTHONY ANEX sda-ats

(Keystone-ATS) Confederazione e Cantoni questa settimana hanno adottato un mandato comune per un piano d’azione nazionale contro la radicalizzazione e l’estremismo violento d’ispirazione religiosa.

Lo ha indicato oggi la consigliera federale Simonetta Sommaruga a margine del tradizionale incontro con i suoi omologhi degli altri quattro Paesi germanofoni.

“La lotta contro la radicalizzazione e l’estremismo violento non può essere affidata esclusivamente alle autorità preposte alla sicurezza”, indica un comunicato del Dipartimento federale di giustizia e polizia (DFGP) diramato oggi al termine del vertice di due giorni a Berna.

È proprio in quest’ottica che la Rete integrata Svizzera per la sicurezza, nella quale sono rappresentati la Confederazione e i Cantoni, ha adottato il mandato. Il relativo piano d’azione intende coinvolgere tutti gli attori importanti dei tre livelli dello Stato federale e garantire lo scambio di informazioni.

In una conferenza stampa, Sommaruga ha precisato che accanto alla polizia, all’attuazione del piano parteciperanno anche istituzioni come l’aiuto sociale, le scuole e gli asili, chiamati a condividere le loro esperienze e a collaborare. “La prevenzione è il miglior strumento di lotta alla radicalizzazione e all’estremismo violento”, ha dichiarato la responsabile del DFGP.

La ministra di giustizia e polizia ha tenuto a sottolineare che il fondamentalismo religioso non va confuso con l’estremismo violento. “I terroristi strumentalizzano il fondamentalismo religioso abusandone per giustificare i loro atti violenti”, si legge nella nota.

Su temi come la radicalizzazione e il terrorismo “possiamo solo collaborare e imparare gli uni dagli altri”, ha detto la consigliera federale socialista nella conferenza stampa. Sulla stessa lunghezza d’onda il ministro della giustizia tedesco Heiko Maas (Partito socialdemocratico): “Il terrorismo è internazionale e quindi rende la collaborazione internazionale necessaria”.

I ministri di giustizia – oltre a quelli della Svizzera e della Germania, anche quelli di Austria, Liechtenstein e Lussemburgo – hanno sottolineato che la cooperazione quotidiana funziona bene e che le autorità si scambiano le informazioni rilevanti, indica il DFGP.

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