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Richiedenti asilo bocciati: in calo beneficiari aiuti d’emergenza

Richiedenti asilo bocciati: in calo beneficiari aiuti d'emergenza (foto d'archivio). KEYSTONE/MARCEL BIERI sda-ats

(Keystone-ATS) Nel 2015 si è registrato un calo del numero di richiedenti asilo bocciati, beneficiari di prestazioni del soccorso d’emergenza (-6% rispetto all’anno precedente).

Di conseguenza anche i costi sostenuti dai cantoni sono risultati in ribasso (-4,6%) a 70,3 milioni di franchi. Lo indica oggi la Segreteria di Stato della migrazione (SEM).

Dal rilevamento della SEM risulta che lo scorso anno 10’033 candidati all’asilo respinti, e dunque tenuti a lasciare la Svizzera, hanno beneficiato di aiuti sotto forma di vitto, alloggio, abbigliamento e assistenza sanitaria di base, in media per 129 giorni.

L’anno scorso la Confederazione ha versato ai cantoni una somma forfettaria unica pari a 6’100 franchi, volta a coprire i costi finché gli interessati non hanno lasciato la Svizzera. Tali contributi della Confederazione si sono attestati a 56,9 milioni di franchi, mentre le indennità sostenute dai cantoni per le spese dell’aiuto d’urgenza sono state pari a 70,3 milioni, 3,4 milioni in meno rispetto al 2014.

I beneficiari del soccorso d’emergenza provenivano soprattutto da Eritrea (9,4%) e Nigeria (6,7%), nonché da Algeria (5%), Kosovo (4,7%) ed Etiopia (4,3%). Rispetto all’anno precedente sono comunque diminuiti i beneficiari di aiuto nigeriani (10,1% nel 2014) ed algerini (5,7%), mentre sono aumentati in particolare gli eritrei (3,6% nel 2014). Per la maggioranza di loro, la SEM ha presentato una decisione di non entrata nel merito nell’ambito della procedura di Dublino.

Fase di test a Zurigo

La SEM precisa inoltre che, a Zurigo, la fase di test per velocizzare le procedure d’asilo ha avuto effetti positivi anche sul soccorso d’emergenza: le persone sottoposte a procedura accelerata ne hanno usufruito molto più raramente e per un periodo più breve rispetto alle persone sottoposte a procedura regolare.

Nel 2015, l’8,5% di tutte le persone obbligate a partire durante la fase di test ha beneficiato in media di 55 giorni di soccorso d’emergenza. Nell’ambito della procedura regolare, il 52% delle persone obbligate a partire ha beneficiato di aiuti per una media di 106 giorni, precisa ancora la SEM.

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