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Riforma imprese: Ueli Maurer replica a critiche di Widmer-Schlumpf

Ueli Maurer (foto d'archivio) Keystone/PETER KLAUNZER sda-ats

(Keystone-ATS) Ueli Maurer ha subito replicato alle critiche formulate dall’ex consigliera federale Eveline Widmer-Schlumpf riguardo al progetto di Riforma III della fiscalità delle imprese. Secondo l’attuale ministro delle finanze il progetto non è sbilanciato.

Eveline Widmer-Schlumpf ha dichiarato in un’intervista al Blick che la Riforma è assolutamente necessaria, ma che il Parlamento si è spinto troppo oltre concedendo sgravi fiscali ad alcune imprese. Inoltre – ha aggiunto – il progetto di legge non contiene misure compensatorie per limitare la perdita di introito fiscale.

Maurer respinge queste critiche in interviste a diversi media tra cui lo stesso Blick. A suo avviso l’ex consigliera federale non conosce il dossier in dettaglio e non è in contatto con l’attualità. Il progetto del Parlamento, per l’attuale ministro della finanze, risulta meno rischioso rispetto alla versione originale del Consiglio federale.

È vero che le Camere federali hanno aggiunto ulteriori sgravi fiscali, ma hanno deciso di trattare in un secondo tempo la prevista abolizione della tassa di bollo sulle emissioni di capitale proprio. Inoltre – aggiunge Maurer – il Parlamento ha fissato una percentuale massima di possibili sgravi: le imprese dovranno pagare l’imposta su almeno il 20% dell’utile.

Le misure compensatorie saranno decise dai cantoni, ha detto ancora Maurer alla Basler Zeitung. Anche il previsto versamento di 1,1 miliardi ai cantoni quale compensazione per la prevista diminuzione dell’imposta sull’utile delle imprese sarà sopportabile per la Confederazione, ha aggiunto. Basterà rallentare la crescita delle spese federali per due o tre anni.

Eveline Widmer-Schlumpf aveva criticato in particolare due punti del progetto posto in votazione il 12 febbraio: la possibilità per le aziende di dedurre interessi fittizi su una parte del capitale proprio e la rinuncia decisa dal parlamento di rendere obbligatoria, per Cantoni e Confederazione, un’imposizione minima del 70% dei dividendi.

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