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Scontri a Berna: Nause (responsabile Sicurezza) pene troppo lievi

Il direttore del dicastero della sicurezza della città di Berna, Reto Nause (PPD). Keystone/GIAN EHRENZELLER sda-ats

(Keystone-ATS) Dopo i vari episodi di violenza perpetrati la scorsa settimana a Berna da estremisti di sinistra, il direttore del dicastero della sicurezza della città, Reto Nause (PPD), si sente “abbandonato” e critica le sentenze troppo lievi dei tribunali.

“Attualmente mi sento abbandonato”: abbandonato dalla legislazione nazionale, dalle procure e dai tribunali che infliggono pene troppo miti, afferma il municipale PPD in un’intervista al domenicale “SonntagsBlick”. L’impressione che i facinorosi arrestati il sabato ricompaiano al lavoro il lunedì “non è completamente sbagliata”, aggiunge.

Secondo Nause, ciò dipende dalle leggi, dalla costituzione dell’atto d’accusa e dal computo della pena. È difficile in singoli casi provare che sia stata una determinata persona a lanciare una pietra che ha centrato un poliziotto. Però – afferma – “visto il rilevante aumento delle violenze gravi, non sarei più tanto differenziato” nei procedimenti.

È essenziale tutelare lo Stato di diritto, sottolinea il responsabile della sicurezza cittadina. Ma – aggiunge – negli ultimi cinque-sei anni è cresciuto sia il numero di attivisti proni alla violenza grave e sia la volontà di attaccare lo Stato. E ciò concerne Zurigo e Basilea tanto quanto Berna e vede implicate numerose frange dell’ultrasinistra quanto i difensori degli animali e gli ultràs sportivi.

Durante gli interventi la polizia deve aspettarsi il peggio. Nause ritiene possibile che qualche agente venga gravemente ferito se non addirittura ucciso.

Inoltre nell’ambiente della Reitschule – il centro autonomo e culturale poco lontano dalla stazione centrale, nei pressi del quale sono avvenuti scontri con i poliziotti – “regna l’omertà, quasi fosse un obbligo di segretezza”. I violenti – dice – intimoriscono con frasi del genere: “So dove abiti; se dici qualcosa, ti trovo e ti stacco la testa”.

Nause chiede quindi che per il centro culturale, situato in un vecchio ex maneggio dell’esercito, sia designato un nuovo ente responsabile e anche un servizio di sicurezza “che non sia contaminato”.

Dopo gli scontri dello scorso fine settimana, anche la Federazione svizzera dei funzionari di polizia (FSFP) ha già affermato in un comunicato che “è assolutamente urgente adottare una linea più severa”, poiché le sanzioni attualmente in vigore non hanno alcun effetto deterrente sui teppisti.

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