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SEM cerca strutture militari per piano di emergenza asilo

(Keystone-ATS) La Segreteria di Stato della migrazione (SEM) sta cercando da cinque a 10 strutture militari nell’ambito del suo piano d’emergenza in materia di asilo. Ciascuna dovrebbe poter accogliere 250 richiedenti in caso di afflusso massiccio di migranti in pochi giorni.

Il piano denominato “Halle” prevede che l’esercito metta a disposizione tali infrastrutture nell’arco di 48 ore “in caso di estrema urgenza”, ovvero qualora si verifichino oltre 30’000 ingressi irregolari sul territorio svizzero in pochi giorni”, ha indicato all’ats la portavoce della SEM Léa Wertheimer, confermando un’informazione pubblicata oggi dalla NZZ am Sonntag.

Il dispositivo è d’altronde già stato testato quest’anno: 600 richiedenti asilo sono stati ospitati nel maggio scorso in due palestre della piazza d’armi di Thun (BE). I luoghi di accoglienza sono stati separati dal sito militare per garantire la sicurezza della piazza e un accesso diretto alle strade pubbliche.

La capacità di accoglienza della Confederazione dovrebbe così passare a circa 4’900 posti. Il piano d’emergenza prevede di aumentare tale cifra a 6’000, o persino a 9’000 posti, in caso “di estrema urgenza”. Altri impianti militari o strutture civili possono essere messi a disposizione.

La valutazione delle strutture dovrebbe concludersi entro la fine dell’anno. Potrebbe trattarsi di depositi per carri armati, di stoccaggio o di arsenali. In seguito saranno avviate trattative con i comuni interessati. Container con docce e WC completeranno il dispositivo, i cui diversi elementi dovranno essere operativi la prossima primavera.

Tre scenari

La pianificazione d’emergenza nel settore dell’asilo prevede tre scenari e ripartisce i vari compiti tra i diversi attori. L’esercito interverrebbe solo nel caso in cui ci fossero 30 mila attraversamenti di frontiera in pochi giorni (scenario 3).

Negli scenari 1 e 2 (10 mila domande d’asilo entro rispettivamente 30 o 90 giorni), il corpo delle guardie di confine riceverebbe l’aiuto delle forze armate solo in presenza di altre circostanze pregiudizievoli, quali una minaccia terroristica di notevole portata.

Nell’eventualità di un evento grave, il DDPS deve essere in grado di mobilitare 2’000 militari per sopperire a eventuali fabbisogni supplementari delle autorità civili. I soldati sarebbero a disposizione delle guardie di confine e potrebbero inoltre partecipare alla protezione delle ambasciate.

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