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Stop di Parmelin a progetto DTA 2020 comprensibile, inchiesta

Guy Parmelin si esprimerà in serata sul rapporto presentato oggi. KEYSTONE/PETER KLAUNZER sda-ats

(Keystone-ATS) La decisione del consigliere federale Guy Parmelin di sospendere il progetto “Difesa terra-aria 2020” (DTA) “è plausibile” ed è soprattutto riconducibile a una mancanza di informazione interna ed esterna.

È quanto ha stabilito l’inchiesta amministrativa condotta dall’ex direttore del Controllo federale delle finanze Kurt Grüter.

Lo scorso 22 marzo il Dipartimento federale della difesa, della protezione della popolazione e dello sport (DDPS) aveva deciso di sospendere il progetto DTA 2020 fino alla presentazione di una panoramica globale adeguata della difesa aerea e al chiarimento delle questioni tuttora in sospeso riguardo al progetto.

Notizie di stampa avevano infatti sollevato interrogativi sull’efficienza dei sistemi prescelti. Contemporaneamente era stata annunciata l’inchiesta amministrativa per accertare se vi fossero state carenze nelle strutture, nei processi e nei controlli del progetto.

L’incarico era stato affidato dal ministro della difesa all’ex direttore del Controllo federale delle finanze: secondo il consigliere federale Parmelin, Grüter possiede “una grande esperienza nell’analisi di processi aziendali”.

Dal rapporto d’inchiesta pubblicato oggi emerge che, pur se “il progetto DTA 2020 è stato gestito conformemente alle istruzioni e ai regolamenti” e “la gestione dei rischi era adeguata ed efficace”, vi è in linea di principio “un potenziale di miglioramento a livello di trasparenza, procedura d’armamento, organizzazione di progetto e responsabilità e informazione interna ed esterna”. Proprio quest’ultimo punto, secondo l’inchiesta, “costituisce il tallone d’Achille” del DTA 2020.

Secondo l’incaricato dell’inchiesta, “è politicamente comprensibile che il capo del DDPS volesse crearsi una visione d’insieme della difesa aerea”, in particolare per quanto riguarda i nuovi aerei da combattimento. “La comunicazione sarebbe dovuta avvenire in modo più tempestivo e attivo”, rileva Grüter: “informare il proprio superiore è altresì un compito che spetta ai collaboratori”. Sebbene tutte le informazioni rilevanti siano giunte presso la Segreteria generale, il capo del DDPS “ha avuto l’impressione, in qualità di persona politicamente responsabile, di non disporre del medesimo livello d’informazione dei media”.

Il DDPS, l’esercito e armasuisse in particolare, non è “palesemente riuscito a convincere la politica – in particolare il consigliere federale Guy Parmelin – e l’opinione pubblica della validità del progetto”, sottolinea il rapporto. Facendo tesoro di quanto emerso durante l’inchiesta, Grüter formula una serie di raccomandazioni da applicare in futuro.

In primo luogo un sistema complesso come quello del DTA 2020 “va spiegato alla politica e all’opinione pubblica”, illustrando i costi finali previsti ed evitando di presentare in continuazione nuove stime delle spese. In caso di grandi progetti è inoltre consigliabile informare sullo stato dei lavori: “la trasparenza crea fiducia”. Il processo d’acquisto va velocizzato, abbreviando soprattutto le fasi preliminari. La politica va infine coinvolta tempestivamente in caso di importanti progetti d’armamento.

Il ministro della difesa Parmelin prenderà posizione in merito al rapporto finale di Grüter oggi alle 17.00 davanti alla stampa di Palazzo federale.

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