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Turchia: quasi 5000 accademici cacciati dopo il golpe

Le purghe del presidente Recep Tayyip Erdogan sono costate il posto di lavoro a 5000 accademici. Keystone/AP POOL Presidential Press Service/YASIN BULBUL sda-ats

(Keystone-ATS) Sono 4811 gli accademici cacciati da 112 università con decreti dello stato d’emergenza in Turchia, dichiarato dopo il fallito colpo di stato del 15 luglio scorso, per sospetti legami con la presunta rete golpista di Fethullah Gülen.

Di questi, 330 sono quelli allontanati con il nuovo decreto pubblicato ieri sera, mentre 17 sospesi in precedenza sono stati reintegrati.

A calcolarlo è il portale Bianet. Almeno 115 degli accademici cacciati ieri erano tra i firmatari dell’appello dello scorso anno degli “Accademici per la pace”, che criticava l’impatto delle operazioni militari di Ankara contro il PKK nel sud-est a maggioranza curda.

Inoltre, riporta sempre Bianet, 15 delle 191 università presenti in Turchia al momento del putsch sono state chiuse con le stesse motivazioni.

Complessivamente, nelle purghe post-golpe in Turchia oltre 40’000 persone sono state arrestate e 130’000 cacciate dalle pubbliche amministrazioni.

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