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Unia denuncia attacchi all’AVS

Il logo del sindacato Keystone/ALESSANDRO DELLA BELLA sda-ats

(Keystone-ATS) Il sindacato Unia, riunito in assemblea dei delegati oggi a Berna, ha fatto sapere che lotterà con tutte le sue forze contro la riduzione delle rendite di vecchiaia e contro un innalzamento dell’età pensionabile.

Invece di tagliare le prestazioni della previdenza per la vecchiaia occorre rafforzare l’AVS, come esige l’iniziativa popolare AVSplus, in votazione il prossimo 25 settembre.

Il sindacato rileva poi che in occasione della sessione autunnale delle Camere, il Consiglio nazionale dibatterà la riforma della previdenza per la vecchiaia 2020. “L’ala dura dei rappresentanti borghesi – si legge in un comunicato di Unia – vuole imporre pesanti misure di smantellamento”, tra le quali una riduzione massiccia e senza compensazione dell’aliquota di conversione per le rendite del secondo pilastro e l’innalzamento dell’età pensionabile a 67 anni per tutti, o persino a 70 anni.

Unia, insieme agli altri sindacati, il 10 settembre a Berna ha organizzato una grande manifestazione intitolata “Stop alla riduzione delle rendite – rafforziamo l’AVS “.

Brexit: campanello d’allarme

L’assemblea dei delegati si è anche soffermata sull’esito della votazione per la Brexit, adottando una risoluzione, secondo cui la risicata maggioranza a favore dell’uscita della Gran Bretagna dall’UE è “riconducibile non da ultimo anche ai disagi sociali e alla mancanza di protezione sociale che si riscontrano nell’intero paese”.

Il risultato indica come le buone relazioni con l’UE, e in particolare la libera circolazione delle persone, riscuotano il consenso della maggioranza “unicamente se accompagnate da misure efficaci a protezione dei salari e delle condizioni di lavoro”,

Il Consiglio federale e il Parlamento “dovrebbero percepire la Brexit come un campanello d’allarme e procedere finalmente al rafforzamento delle misure di accompagnamento”. Unia ha inoltre invitato la Banca nazionale a combattere energicamente l’apprezzamento del franco a seguito della Brexit e ad introdurre una nuova soglia minima con l’euro.

L’Assemblea dei delegati ha infine deciso di sostenere attivamente il referendum contro la riforma dell’imposizione delle imprese III.

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