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Virus Zika: ginecologi svizzeri pubblicano raccomandazioni

Virus Zika: ginecologi svizzeri pubblicano raccomandazioni. Nella foto una zanzara che può trasmettere l'infezione (foto d'archivio). KEYSTONE/AP/WILFREDO LEE sda-ats

(Keystone-ATS) La Società svizzera di ginecologia e ostetricia (SSGO) pubblica delle raccomandazioni per proteggersi contro il virus Zika.

Le donne incinte dovrebbero evitare di viaggiare nei Paesi in cui il virus è presente, soprattutto in America del Sud, ma anche gli uomini possono contrarlo e questo può rimanere per lungo tempo nello sperma dopo l’infezione.

Se le donne incinte o con intenzione di concepire un bambino non possono evitare di viaggiare in una zona dove sono stati riscontrati casi di Zika, la SSGO raccomanda di portare camice e pantaloni lunghi di colore chiaro e di utilizzare zanzariere e repellenti efficaci.

Le coppie che hanno soggiornato in una zona a rischio e che desiderano avere un bambino dovrebbero poi attendere almeno tre cicli mestruali prima di concepirlo e sei mesi se si sono riscontrati sintomi di Zika. Un tempo di attesa di sei mesi è pure necessario nel caso in cui l’uomo è stato nei Paesi a rischio.

Le donne che hanno soggiornato subito prima o durante la gravidanza in una zona endemica dovrebbero inoltre effettuare regolarmente ecografie e controlli del sangue in un centro specializzato. Se il partner di una donna incinta è stato in questi Paesi, dovrebbe utilizzare il preservativo durante i rapporti sessuali fino al termine della gravidanza.

In Svizzera 31 casi

In Svizzera, le infezioni di Zika devono essere dichiarate. Un esame in laboratorio può essere praticato per verificare se il virus è presente, ma bisogna tener conto che un risultato negativo non significa necessariamente un’assenza di infezione.

Dal 2015 il virus Zika si è diffuso principalmente in America del Sud. Secondo l’Ufficio federale di sanità pubblica, dall’inizio dell’anno sono stati segnalati 31 casi in Svizzera. Stando al rapporto dell’Organizzazione mondiale della sanità (Oms) a inizio agosto erano 68 i Paesi toccati dal virus. Almeno 1,5 milioni di persone sono state infettate solo in Brasile, riferiscono i media.

Infezione può provocare gravi handicap

L’infezione può avvenire attraverso una puntura di zanzara tigre o in seguito a rapporti sessuali. Se viene contratta da una donna incinta, può portare a malformazioni nella testa dell’embrione: il cervello non si sviluppa correttamente e dopo la nascita i bebè possono soffrire di problemi neurologici e presentano spesso un handicap mentale.

Secondo il rapporto del 3 agosto dell’Oms, si sono registrati in 14 Paesi casi di microcefalia o altre malformazioni neurologiche nei neonati legate al virus. Non esistono al momento vaccini o trattamenti specifici.

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