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Via libera a estradizione cinese accusato di spionaggio economico

Il cinese avrebbe trafugato segreti commerciali dal gruppo farmaceutico britannico GlaxoSmithKline (GSK). KEYSTONE/AP/Kirsty Wigglesworth sda-ats

(Keystone-ATS) L’Ufficio federale di giustizia (UFG) ha accolto la richiesta di estradizione presentata dagli Stati Uniti nei confronti di un ricercatore cinese di 49 anni.

L’uomo è accusato di aver aiutato la sorella a trafugare, in Pennsylvania, segreti commerciali da un’unità locale del gruppo farmaceutico britannico GlaxoSmithKline (GSK). La decisione è stata presa il 12 luglio: a partire da quella data il ricercatore, che è attualmente in detenzione, ha 30 giorni di tempo per presentare ricorso al Tribunale penale federale (TPF), ha indicato a Keystone-ATS la portavoce dell’UFG Ingrid Ryser, confermando una notizia diffusa dall’agenzia Afp.

Lo stesso TPF la settimana scorsa aveva respinto la sua richiesta di liberazione: il detenuto contestava il rischio di fuga, visti i suoi stretti rapporti con la Svizzera, dove vive da circa 20 anni con la propria famiglia. La Corte dei reclami penali del tribunale di Bellinzona aveva però risposto negativamente all’istanza: negli Stati Uniti l’uomo rischia a 20 anni di reclusione e vi è quindi la possibilità che possa far perdere le tracce per sottrarsi all’estradizione.

Il ricercatore – che ha studiato al Politecnico federale di Zurigo – è fratello di Yu “Joyce” Xue, una scienziata sino-americana che nell’agosto 2018 si è dichiarata colpevole di aver rubato dati segreti, che riguardano anticorpi in grado di eliminare le cellule tumorali, alla GSK. Secondo gli inquirenti americani il fratello – arrestato il 28 maggio nel cantone di Basilea Campagna – ha ricevuto le informazioni trafugate dalla sorella, ha effettuato dei test sulle stesse nell’istituto dove lavorava (il Friedrich Miescher Institute for Biomedical Research di Basilea) e ha poi inviato i risultati a complici in Cina.

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