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Video jihadisti, ora tocca a Heathrow e Downing Street

(Keystone-ATS) Dopo Parigi e Bruxelles toccherà a “Downing Street, Heathrow e Gatwick”. In un video due britannici presunti membri dell’Isis celebrano gli attentati in Belgio e rilanciano dalla Siria nuovi assalti della jihad in questo caso contro la loro madrepatria.

Propaganda o meno, di sicuro il filmato, pubblicato dal Mail online, preoccupa le autorità del Regno Unito, che già in questi giorni hanno rafforzato la sicurezza, soprattutto ai confini, negli aeroporti e nella metropolitana di Londra, contro possibili attentati.

Secondo il sito del tabloid, i due ‘fighter’ potrebbero essere stati addestrati da Junaid Hussain, 21enne hacker di Birmingham, che guidava il servizio informazioni e il reclutamento dello Stato islamico in Siria ed è stato ucciso in un raid dai droni Usa. Sono due dei circa 400 combattenti britannici dell’Isis in Medio Oriente, mentre altrettanti sarebbero già tornati nel Regno.

L’allerta terrorismo nel Paese è dall’agosto 2014 al livello ‘grave’, che si traduce in un’elevata probabilità di un attentato. Il governo ha cercato più volte di rassicurare i cittadini sulla preparazione della polizia e dell’intelligence, ma proprio dopo Bruxelles anche in Gran Bretagna si è discusso, e in modo animato, dei tanti rischi che il Paese corre, in particolare per quelli che gli esperti definiscono come “obiettivi facili”, fra cui gli aeroporti e le stazioni di treni e metropolitana.

Il ministro della Difesa, Michael Fallon, ha affermato che un contingente di 5 mila soldati, a sostegno delle forze di polizia, può essere schierato con un preavviso di sole 24 ore e altri, in caso di necessità, si potrebbero aggiungere. I militari però di solito arrivano troppo tardi, quando l’attacco si è già compiuto.

Per il ministro Fallon, come si era già espressa la titolare dell’Interno Theresa May, serve una collaborazione fra forze di polizie e servizi segreti dei Paesi europei. Necessità ribadita anche da Rob Wainwright, capo dell’Europol. Non la pensa così invece l’ex direttore dell’MI6, Sir Richard Dearlove, secondo cui l’uscita dall’Unione renderebbe la nazione più sicura permettendo a Londra di controllare meglio i suoi confini e di decidere liberamente dell’espulsione di estremisti.

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