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Addio a George Michael, il mondo piange l’icona della musica pop

Omaggi lasciati oggi davanti alla casa londinese di George Michael. Keystone/AP/TIM IRELAND sda-ats

(Keystone-ATS) Cade un’altra stella della musica pop: George Michael è morto a 53 anni nella sua casa di campagna a Goring-on-Thames, nel South Oxfordshire. “Per insufficienza cardiaca”, hanno detto i suoi collaboratori, senza però specificare cosa sia successo al cantante inglese.

Per la polizia, il decesso non è sospetto. Alla fine a chiarire le cause sarà l’autopsia, anche se poco importa ora ad amici, colleghi e fan, che piangono il musicista capace di segnare un’epoca.

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Il cuore di Michael – inglese con origini cipriote il cui vero nome è Georgios Kyriacos Panayiotou – ha smesso di battere, ma resta la sua immensa eredità musicale che attraversa quattro decenni e che è rappresentata da una montagna di dischi venduti, oltre 100 milioni di copie, e dai tanti premi internazionali conquistati come Grammy e American Music Awards.

Le sue canzoni si traducono in ricordi per più di una generazione, fra singoli da party sfrenati, romantici lenti che hanno segnato storie d’amore e alcuni brani simbolo di una emancipazione sessuale, in particolare per il mondo gay, di cui il musicista è stato icona indiscussa.

Negli anni d’oro del pop, Ottanta e Novanta, ha goduto di una popolarità paragonabile a quella di pochi altri: fin dall’inizio della sua carriera con gli Wham – in coppia col chitarrista Andrew Ridgeley – ha conquistato i vertici delle hit parade con brani celebri come “Wake Me Up Before You Go-Go”, “Freedom”, “Last Christmas”. E poi da solista, con successi come “Jesus to a Child” e “Fastlove”. Ma soprattutto quella “Outside” del 1998, ispirata al suo arresto per aver adescato un poliziotto in un bagno pubblico a Beverly Hills, momento che ha segnato l’atteso outing di Michael.

La notizia della sua morte nel giorno di Natale ha scioccato il mondo della musica e il vasto pubblico che lo seguiva. “Ho perso un caro amico, l’anima più gentile e generosa e un artista geniale”, ha scritto Elton John su Instagram. “Addio amico mio! Un altro grande artista ci lascia”, ha cinguettato Madonna su Twitter.

E anche i rappresentanti britannici della politica e delle istituzioni si sono accodati per ricordarlo. Il sindaco di Londra, Sadiq Khan, ha definito la popstar, residente nel quartiere di Highgate, a nord della capitale britannica, “un talento incredibile che ha portato gioia a milioni di noi con la sua musica”.

Ma sono i fan i più sconvolti. Oggi c’è stato un via vai continuo di persone in lacrime davanti alla casa del musicista a Londra. Portano fiori, biglietti, qualche candela, fin davanti alla porta dell’abitazione dove viveva Michael quando si trovava nella metropoli. Lo stesso è accaduto nel villaggio di Goring-on-Thames di fronte alla casa di campagna del cantante.

Il suo pubblico era stato abituato negli anni a preoccuparsi per la sorte del proprio beniamino, fra arresti per droga, incidenti d’auto e malattie. La sua senza dubbio è stata una vita spericolata e i tabloid del Regno hanno cercato sempre di rivelarne i dettagli più personali.

Nel 2014 è stato ricoverato per un misterioso collasso. Un anno prima era stata la volta di un incidente stradale su un’autostrada per Londra: l’amico che guidava aveva perso il controllo della macchina e George era finito sull’asfalto rimediando per fortuna solo contusioni e uno stato di shock.

Nel novembre del 2011, durante un tour, era stato ricoverato d’urgenza in Austria per una grave polmonite. Ha dovuto trascorrere un mese in rianimazione. Esperienza che lo aveva profondamente segnato ed ispirato il suo singolo “White Light”, uno dei brani recenti a cui l’artista era più legato e in cui ringraziava per essere sfuggito alla morte.

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