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Aumenta il numero di occupati ma calano le prospettive

È soprattutto il personale straniero ad avere contribuito all'aumento di occupati; le donne registrano un tasso di crescita più elevato Keystone

Quasi 4 milioni di occupati alla fine del terzo trimestre 2001. Tuttavia l'indice delle prospettive d'impiego scende, così come quello dei posti liberi.

Alla fine del terzo trimestre 2001 in Svizzera si contavano 3,996 milioni di occupati, l’1,7% in più rispetto allo stesso periodo del 2000. L’indice che sintetizza le prospettive d’impiego è sceso di 6 punti rispetto all’anno precedente, passando a quota 122. È in calo anche l’indice dei posti liberi.

Come già nei trimestri precedenti, le donne registrano un tasso di crescita più elevato degli uomini (+2,2% per le donne, contro 1,2% per gli uomini), indica l’Ufficio federale di statistica (UST) in una nota diramata martedì.

L’aumento del numero di occupati è da attribuire unicamente al personale straniero, con un incremento del 6,5% a 1,052 milioni. Ripartendo questi dati in base al permesso di soggiorno, si osserva che il numero di occupati stranieri è progredito in quasi tutte le categorie considerate, ad eccezione dei richiedenti l’asilo, scrive l’UST.

Nello stesso periodo, il numero di svizzeri occupati è invece rimasto stabile. Il dato emerge dalla statistica delle persone occupate (SPO), che tiene conto di tutte le persone che esercitano un’attività professionale per almeno 6 ore la settimana.

Dalla statistica dell’impiego (STATIMP) risulta un incremento dell’1,1% nel periodo in rassegna, in linea con quello del secondo trimestre (1,1%), ma inferiore al terzo trimestre 2000 (2,1%). La STATIMP misura il numero degli impieghi del settore secondario e terziario; le persone con più posti di lavoro figurano più volte.

A livello regionale, l’impiego è progredito (+2,6%; +16800) in modo più marcato nella Regione del Lemano. Tale crescita si è manifestata unicamente nel terziario. In Ticino (+1,5%; +2300) e nella Svizzera centrale (+1,4%; +4400) la crescita su base annua è superiore alla media nazionale. Nella Svizzera nordoccidentale, a Zurigo e nella Svizzera orientale l’incremento è risultato più debole. Nell’Espace Mittelland il numero di posti di lavoro è rimasto stabile, anche se questa è l’unica regione ad aver registrato una calo dell’impiego nel terziario.

Nel trimestre in esame l’aumento dell’impiego è da attribuire essenzialmente al terziario. Il settore dei servizi ha manifestato segnali di vitalità, registrando un tasso di crescita dell’1,5% (+37300 addetti) rispetto al terzo trimestre del 2000 e dell’1,0% rispetto al trimestre precedente. Il secondario ha segnato il tasso di crescita più debole da due anni a questa parte (+0,3%; +2700).

Il numero totale di posti di lavoro è aumentato di 40000 unità, una progressione da attribuire soprattutto all’impiego a tempo parziale (+2,7%; +27000 addetti), mentre l’impiego a tempo pieno è progredito soltanto dello 0,5% (+13000) rispetto allo stesso trimestre dell’anno precedente ed è risultato perfino stagnante nel secondario.

In particolare gli impieghi sono cresciuti nella fabbricazione di prodotti in metallo (+3,8%; +3200), nell’industria chimica (+4,8%; +3000), nel ramo strumenti medicali e di precisione, orologi (+2,6%; +1900) e nella fabbricazione di apparecchi radiotelevisivi e per le comunicazioni (+6,6%; 1400). Questi quattro rami hanno contribuito con quasi l’85% all’aumento annuo nel secondario.

Nel terziario la crescita ha interessato la maggior parte dei rami. Hanno registrato un’evoluzione positiva le altre attività professionali e imprenditoriali (+4,4%; 12500 addetti in più rispetto al 3° trimestre 2000) e il settore del commercio all’ingrosso e degli intermediari (+3,8%; +7700). L’informatica ha segnato un rallentamento, con un tasso di crescita del 6,4% (+3700), contro l’11,4% nel trimestre precedente e il 15,1% un anno prima.

Hanno registrato un calo i settori pubblica amministrazione, difesa, sicurezza sociale (-3,4%; -4900) e poste e telecomunicazioni (-2,7%; -2400). Per la prima volta da più di tre anni è stata inoltre rilevata una flessione nelle attività sanitarie (-0,4%; -1500).

Nonostante la progressione dell’impiego (che riflette la situazione a fine settembre 2001, cioè prima dell’annuncio della crisi dei trasporti aerei), si osserva un forte deterioramento degli indicatori qualitativi, osserva l’UST. L’indice dei posti liberi è crollato del 23,7% passando da 239 a 182 punti e riportandosi al livello del terzo trimestre 1999. Ciò conferma il rallentamento osservato dall’inizio del 2001. La diminuzione dell’indice dei posti liberi colpisce sia il settore secondario (-27,0%) sia il terziario (-22,0%).

A farne maggiormente le spese sono l’informatica (-59,8%) così come le attività finanziarie e le assicurazioni (-31,3%). Soltanto l’istruzione (+14,9%) presenta ancora prospettive favorevoli. La diminuzione del numero di posti liberi riguarda tutte le grandi regioni ad eccezione della Svizzera nordoccidentale e del Ticino, in cui la situazione varia solo lievemente, indica l’UST.

In contrasto con l’attuale crisi dell’aviazione, alla fine del terzo trimestre 2001 il numero d’impieghi nei trasporti aerei era ancora in forte crescita (+13,4%; +1500). Va tuttavia ricordato che la profonda ristrutturazione in corso nei cieli elvetici è stata annunciata soltanto all’inizio del quarto trimestre 2001 e che soltanto il 15% delle aziende del ramo manifestava ancora ottimismo circa le prospettive d’impiego (indice di valutazione delle prospettive = 102 punti), contro il 61% nel secondo trimestre (indice di valutazione delle prospettive = 130 punti), conclude l’UST.

swissinfo e agenzie

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