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Borsa svizzera amplia perdite e chiude in negativo, SMI -0,56%

(Keystone-ATS) La Borsa svizzera ha chiuso l’ultima seduta della settimana in negativo, accentuando le perdite della mattinata dopo l’apertura di Wall Street. L’indice dei titoli guida SMI ha perso lo 0,56% a 8’124.59 punti, quello allargato SPI lo 0,62% a 8’867.05.

Per quanto riguarda le notizie rilevanti della giornata, la più attesa era l’annuncio relativo all’occupazione negli Stati Uniti, dove sono stati creati nel mese di settembre 156 mila nuovi posti di lavoro, meno dei 176 mila attesi. La disoccupazione sale al 5% dal 4,9%. Si tratta del risultato più modesto dallo scorso mese di maggio, ha sottolineato il dipartimento del lavoro Usa.

La Borsa di Wall Street ha aperto in leggero rialzo la seduta odierna, ma ha virato in negativo dopo poco meno di un’ora. Il dato sull’occupazione negli Usa è sì risultato sotto le attese, ma questo rende incerto quando vi sarà un aumento dei tassi da parte della Federal Reserve (Fed).

Nel pomeriggio ha parlato anche il presidente della Banca centrale europea (Bce) Mario Draghi, il quale ha affermato in particolare che “il quantitative easing andrà avanti sino alla fine di marzo o oltre se necessario” e che le riforme strutturali, insieme a una politica di bilancio che sostenga la crescita, “consentiranno all’economia dell’area euro di raccogliere tutti i benefici delle misure di politica monetaria, portando a una crescita economica maggiore e sostenibile e rendendo l’economia più forte di fronte agli shock”.

Tornando al listino elvetico, i soli titoli che hanno terminato in controtendenza sono gli assicurativi Swiss Re (+1,36% a 85.90 franchi) e Zurich (+0,67% a 256.30 franchi). Invariato Swatch Group (a 277.30 franchi).

A trascinare in basso il mercato azionario svizzero sono stati soprattutto i tre pesi massimi difensivi Nestlé (-1,18% a 75.25 franchi), Novartis (-0,39% a 76.55 franchi) e Roche (-0,42% a 238.30 franchi).

Maglia nera della giornata è però stato il bancario Julius Bär (-1,30% a 40.26 franchi), mentre hanno fatto un po’ meglio i due grandi istituti UBS (-0,66% a 13.62 franchi) e CS (-0,84% a 13.06 franchi). Nel settore hanno inciso le preoccupazioni di ulteriori multe da parte delle autorità statunitensi. In questo contesto è di un certo interesse la notizia di oggi che la Spagna vuole dalla Svizzera informazioni su clienti UBS.

A perdere oltre l’1% sono stati anche Adecco (-1,15% a 56.00 franchi) e LafargeHolcim (-1,05% a 51.90 franchi).

Sul mercato allargato, il fabbricante grigionese di polimeri e specialità chimiche Ems-Chemie (-5,46% a 502.50 franchi) ha aperto la stagione dei risultati su nove mesi, presentando oggi un fatturato nel periodo in rassegna di 1,498 miliardi di franchi, con un incremento del 3,7% rispetto a un anno fa.

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