Prospettive svizzere in 10 lingue

Borsa svizzera chiude in lieve calo, SMI -0,05%

(Keystone-ATS) La Borsa svizzera ha chiuso la seduta odierna sotto la soglia della parità: l’indice SMI dei principali titoli ha registrato una leggerissima flessione dello 0,05% a 9’269,86 punti, mentre l’indice complessivo SPI è sceso dello 0,13% a quota 10’586,57.

Sul piano internazionale continua a destare una certa preoccupazione la situazione in Catalogna, con l’arresto di due leader indipendentisti e la delocalizzazione di 691 aziende in altre regioni spagnole, mentre dalla Germania giunge notizia che la fiducia economica è salita a ottobre meno delle stime. Sopra le attese invece i dati sulla produzione industriale negli Stati Uniti.

Sul fronte interno l’attenzione era puntata su Credit Suisse, al centro di una manovra da parte dell’hedge fund zurighese RBR Strategic Value del finanziere Rudolf Bohli, che vorrebbe spezzettare il colosso bancario in tre divisioni.

La suddivisione in tre comparti, secondo il Financial Times, potrebbe far raddoppiare l’attuale valore di Credit Suisse, che si attesta a circa 40 miliardi di franchi. Le rivelazioni sono piaciute agli investitori e il titolo Credi Suisse è progredito dell’1,16% (a 15.64 franchi). Gli specialisti comunque hanno avvertito che l’operazione lanciata da Bohli, che detiene una quota dello 0,2%, ben difficilmente potrà andare in porto.

In progresso sono risultate anche Ubs (+0,48% a 16.90 franchi) e Julius Bär (+0,09% a 58.20 franchi), sulla scia anche dei buoni risultati presentati da Goldman Sachs e Morgan Stanley. Tutti negativi invece, nello stesso comparto finanziario, gli assicurativi Swiss Re (-0,66% a 90.10 franchi), Zurich (-0,34% a 292.80 franchi) e SwissLife (-0,23% a 342.60 franchi).

Richemont, nel segmento del lusso, ha annunciato stamane risultati semestrali provvisori in forte crescita, con un utile che potrebbe fare un balzo dell’80%. Le novità odierne non hanno tuttavia rappresentato una vera sorpresa, considerato che già a settembre il gruppo aveva parlato di un forte aumento dei ricavi. Il titolo alla fine delle contrattazioni si è contratto dello 0,28% (a 88.30 franchi). Giù anche Swatch (-0,58% a 393.00 franchi).

Tra i pesi massimi difensivi solo Roche (+0,74% a 245.50 franchi) ha sostenuto i listini: la concorrente Novartis (-0,47% a 84.10 franchi) e il colosso dell’alimentare Nestlé (-0,30% a 83.90 franchi) hanno invece seguito una parabola discendente.

Contrastante l’andamento dei valori ciclici, più sensibili alle variazioni congiunturali. Sono salite ABB (+0,45% a 24.41 franchi) e Adecco (+0,07% a 75.70 franchi); Geberit (-0,22% a 462.80 franchi) e LafargeHolcim (-0,89% a 55.85 franchi) sono scivolate all’indietro.

Completano il quadro dei 20 titoli principali Givaudan (-0,23% a 2’156.00 franchi), Lonza (-1,36% a 261.00 franchi), SGS (-0,34% a 2’311.00 franchi), Sika (-0,14% a 7’070.00 franchi) e Swisscom (-0,24% a 499.30 franchi) .

Sul mercato allargato il gruppo Zur Rose, attivo nel commercio all’ingrosso e nella vendita per corrispondenza di medicinali, ha indicato stamane di aver registrato ricavi in aumento sia nel terzo trimestre che nei primi nove mesi dell’anno. Il corso dell’azione ha guadagnato l’8,20% (a 138.50 franchi).

Debole viceversa il gruppo Vat (-4,55% a 132.10 franchi): l’azienda ha chiuso il terzo trimestre con un fatturato in sensibile crescita, ma gli investitori si aspettavano di più, soprattutto dal profilo delle nuove commesse. Sonova, che ha confermato gli obiettivi di medio periodo, ha segnato un +1,04% (a 175.30 franchi). Leonteq non ha ancora esaurito la sua spinta propulsiva e ha allungato del 5,72% (a 72.95 franchi). Sottotono Temenos (-0,48% a 103.90 franchi), che domani presenterà i risultati trimestrali.

SWI swissinfo.ch - succursale della Società svizzera di radiotelevisione SRG SSR

SWI swissinfo.ch - succursale della Società svizzera di radiotelevisione SRG SSR