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Borsa svizzera chiude in negativo

(Keystone-ATS) La Borsa svizzera ha chiuso le contrattazioni in calo: l’SMI ha perso lo 0,27% fermandosi a 6174,75, e l’indice allargato SPI lo 0,31% a 5726,35. La pubblicazione dei dati americani non ha avuto effetti positivi.

A maggio il deficit commerciale USA ha segnato un calo del 3,8% a 48,7 miliardi di dollari, dai 50,6 miliardi del mese prima (dato rivisto). Gli economisti – scrive Bloomberg – si aspettavano un ribasso a 48,6 miliardi. Le scorte all’ingrosso sono salite dello 0,3% a maggio dopo il +0,5% di aprile (dato rivisto al ribasso da +0,6%). Le vendite sono invece diminuite dello 0,8%, segnando il calo più pesante da marzo 2009. Le minute della Federal Reserve, che potrebbero fornire indicazioni su misure di allentamento della prima economia mondiale, saranno pubblicate solo dopo la chiusura delle borse europee.

I due titoli di lusso, Richemont (-3,35% a 50,55) e Swatch (-1,80% a 360,90 franchi), hanno invertito la tendenza dopo aver iniziato in positivo.

Fra i bancari, Credit Suisse (+0,76% a 17,31 franchi) non ha risentito dell’impatto delle notizie di perquisizioni presso clienti tedeschi della grande banca. UBS invece ha perso terreno (-0,28% a 10,56 franchi). Ieri le autorità francesi hanno perquisito i locali di una filiale a Bordeaux nell’ambito di un’inchiesta per di frode fiscale e riciclaggio dei proventi. UBS è sospettata di aver aiutato cittadini francesi ad evadere il fisco. Julius Bär ha ceduto lo 0,50% a 34,10 franchi.

Pochi i titoli che hanno chiuso in positivo: oltre la CS Group, i farmaceutici Roche (0,18% a 167,50 franchi) e Novartis (0,28% a 54,50 franchi), Givaudon (0,54% a 934,50 franchi), Actelion (0,91% a 40,87 franchi) e Zurich Insurance (0,09% a 214,30 franchi).

Sul mercato allargato Kuoni ha perso il 7,43% fissandosi a 249 franchi per via delle dichiarazioni del CEO Peter Rothwell a “Finanz und Wirtschaft”, assimilate ad un avvertimento sui risultati. Nell’intervista Rothwell afferma che la pressione sui prezzi continua e che attualmente l’obiettivo di un margine del 3% è irrealizzabile. Un portavoce ha precisato “non ha mai presentato come obiettivo ufficiale un margine EBIT del 3%” e che “chi interpreta queste dichiarazioni come un avvertimento sull’utile è in errore”. Il gruppo pubblicherà le previsioni per l’intero esercizio solo in occasione della presentazione dei dati semestrali.

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